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venerdì 17 maggio 2013

Tra il disagio e l'integrazione: la follia è tutti i giorni sulle strade

Per oggi e per il freaky day si è scelto di non sorvolare sull'assurda condizione di arretratezza sociale che il nostro paese si trova ad affrontare. I fatti di cronaca nera continuamente in primo piano provocano paura, addirittura di camminare per strada, e sfiducia nelle istituzioni, rassicuranti solo a parole e poi costantemente impotenti. Tutti i santi giorni un assassinio diverso, un nuovo tipo di suicidio, una scomparsa improvvisa arrivano come una pioggia d'oro per le testate giornalistiche. Ma di quanto spazio mediatico, razionalmente eccessivo, sia dedicato alla cronaca nera ne abbiamo già disgraziatamente parlato è tempo di capire come sia possibile che tanta follia sia arrivata a insediarsi nelle menti degli uomini in Italia. Si perchè alcune azioni sono semplicemente folli, genericamente ricondotte a difficili situazioni economiche o familiari, troppo poco per giustificare. Ricordate Giovanni Vantaggiato, colpevole di essere il maniaco 68enne che, ormai un anno fa, dal giorno alla notte decise di piazzare una bomba (che a detta sua si era costruito da solo smontando e riassemblando fuochi d'artificio) davanti a una scuola elementare di Brindisi, nella cui esplosione rimase uccisa una ragazzina e ferite altre 5 studentesse. "Un colpo di testa, che ci volete fare?" Rispose così l'annoiato imprenditore pugliese alle domande dei pm, rimasti insoddisfatti dell'interrogatorio visto che pareva di esser di fronte ad uno psicopatico nonostante la perizia psichiatrica non lo dimostrasse. Il movente del suo colpo di testa non è mai venuto alla luce, Vantaggiato farfugliava soltanto che ce l'aveva col mondo intero, la sua condizione economica era disastrosa ecc...appigli.

[caption id="attachment_230" align="alignleft" width="284"]L'ormai noto volto di Luigi Preiti L'ormai noto volto di Luigi Preiti[/caption]

Poi c'è il genio che voleva fare una strage di politici con l'attentato a palazzo Chigi, nella quale un carabiniere è rimasto ucciso. Voleva compiere un gesto eclatante per poi togliersi la vita e chissà restare immortale nel cuore degli italiani, effettivamente da quanto lo aspettavamo il liberatore? colui che una volta per sempre si fosse sbarazzato dei politici! Certa gente guarda semplicemente troppa televisione. Anche lui, calabrese residente ad Alessandria 49enne disoccupato, è arrivato alla decisione estrema per via della situazione familiare ed economica. Il fatto che però ha maggiormente sbigottito e dal quale nasce lo spunto per l'articolo è quello successo un paio di mattine fa a Milano, quartiere Niguarda, quando un giovane ghanese, Mada Kabobo 29enne, in preda ad allucinazioni provocate probabilmente da alcol, del quale ammette di fare uso, o droga ha preso a sprangate e poi a picconate i passanti, uccidendone tre, togliendoli la vita insensatamente, in un attimo. Ora, il mondo è pieno di etilisti o tossici ma una cosa del genere è inconcepibile, difficile giustificarlo dicendo che ha agito perchè alterato, o perchè impazzito, o per la difficile situazione di vita. Il medico Luigi Gigli, deputato per scelta civica, lo classifica come gesto di ordinaria follia in un intervista radio. Ordinaria? Non banalizziamo, che esistano i pazzi violenti è innegabile, ma la violenza ha quasi sempre un fondo di senso, la violenza sensata sarebbe ordinaria follia, comunque inaccettabile, non certo questo.

[caption id="attachment_231" align="alignright" width="300"]Una strada di Niguarda dopo il passaggio di Kabobo Una strada di Niguarda dopo il passaggio di Kabobo[/caption]

Allora ecco che riparte la millenaria questione razzista, un ghanese extracomunitario, con svariati precedenti penali quali spaccio, rapina, disordini pubblici, com'è possibile che ne sia stato rimandato a casa ne sia stato rinchiuso dietro le sbarre? Le volpi che lavorano in politica hanno sin da subito cercato di strumentalizzare l'accaduto, facendo tornare in primo piano temi come quelli dell'immigrazione, della sicurezza e soprattutto dell'integrazione. La mancanza di quest'ultima nella vita di Kabobo infatti è l'unica spiegazione possibile al gesto.
Non solo africani, culturalmente lontanissimi dagli italiani, ma anche gli immigrati dell'est, rumeni, albanesi, moldavi arrivano tutti i giorni in Italia alla ricerca della felicità, del guadagno e del benessere, o semplicisticamente di una vita migliore. Cosa succede ad un individuo quando viene catapultato in una società completamente nuova, dove le norme sociali, non solo le leggi, sono diverse? Spesso i giovani immigrati proseguono la loro vita, alla ricerca della propria realizzazione come se queste regole non esistessero, ma non seguendo le regole la realizzazione si allontana sempre di più. Si viene a creare un abissale contrasto tra la struttura sociale nella quale l'individuo è immerso e quella culturale che definiva le mete da raggiungere e i mezzi per conseguirle, mete che a causa della scarsa capacità di conformismo degli stranieri non verranno mai raggiunte. Insomma terra terra, l'Italia inavvertitamente promette la luna agli immigrati, li illude che esista il paradiso, li accoglie e poi li abbandona. Diventa poi facile e quasi inevitabile prevedere le reazioni di tali individui, figli di una subcultura tendente al criminale. Alcuni rifiutano i mezzi proposti ma non rinunciano alle proprie mete, ed ecco che nascono i ladri e gli imbroglioni, c'è poi chi si ribella rifiutando tutto e tutti e proponendosi nuovi obbiettivi e nuovi mezzi per raggiungerli diventa un emarginato, un folle e infine chi sceglie molto cautamente di rinunciare a tutto, non tornando indietro ma abbandonandosi ad alcol o droga, cercando di godersela in attesa del giorno del giudizio.

[caption id="attachment_232" align="alignleft" width="240"]Paura e speranza Paura e speranza[/caption]

Rimane comunque disgustoso che nel 2013 in un paese avanzato come il nostro, in un mondo invaso dalla globalizzazione, si sia ancora qui a discutere sulla difficile situazione dell'integrazione, è bene specificare che certi discorsi non sono applicabili esclusivamente agli stranieri ma a qualsiasi individuo criminale, calabrese, aostano o ghanese che sia. Gli stranieri sono obbligati a vivere due diversi tipi di disagio sociale (quello che affrontano nel loro paese natio e quello con cui devono fare i conti una volta arrivati nell'agognata Italia) mentre la follia che pervade le menti dei psicopatici nostrani è figlia di un disagio creato e alimentato da noi, dai nostri cittadini, dal nostro governo, dalla nostra economia ed è poi questo disagio che forma il paradiso sul quale gli immigrati vengono a sbattere la testa; è facile puntare il dito sul negro piuttosto che sul rumeno di merda ma la realtà è che se avessimo un paese migliore avremmo probabilmente degli immigrati migliori.

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