Post più popolari

mercoledì 22 maggio 2013

In Utero, l'addio dei Nirvana (8/10)

[caption id="attachment_257" align="alignleft" width="224"]download (2) la copertina dell'album[/caption]

Oggi torniamo a parlare di buona musica qui sul Freaky Times! Abbiamo il piacere di trattare una band che, nel bene e nel male, ha influenzato milioni di ragazzi in tutto il mondo ormai da ben due generazioni: i Nirvana. La leggendaria band di Seattle, capitanata da quel ragazzo “maledetto” di Kurt Cobain, nel 1993 esce con quello che sarà il loro ultimo album un studio: “In Utero”. La critica attende il nuovo lavoro di Cobain, Novoselic e Grohl con forte trepidazione poiché il loro disco precedente “Nevermind” li ha lanciati al successo planetario e con loro anche tutto il movimento grunge di Seattle. Nonostante le attese e la fortuna anche commerciale ottenuta i tre mantengono un profilo più che basso: rifiutano il successo e l’etichetta di rock star per quello che era diventata nel corso degli anni 70 e 80, rimanendo a vivere nella propria città e svolgendo la solita vita. Kurt Cobain ha appena sposato Kurtney Love, leader delle “Hole”, e nonostante la figlia in arrivo non smette mai veramente di fare uso di droghe pesanti anche a causa di una forte depressione. Il titolo dell’album (In Utero) deriva appunto dalla figlia del cantante (poi chiamata Frances Bean Cobain, ovvero Frances “Fagiolo” Cobain…contenti loro).

[caption id="attachment_258" align="alignright" width="197"]download Kurt Cobain[/caption]

I nirvana, forse anche per reagire alle accuse di commercialità ricevute dopo Nevermind optano per un sound più ruvido, simile a quello del loro primo lavoro “Bleach”. “Serve the servants” parte subito con un arpeggio tra l’arrabbiato e il malinconico, tipico del sound della band, arrivando poi al ritornello più melodico e orecchiabile che sostanzialmente recita è il titolo del brano. Il senso della canzone è tutto nella prima frase: “teenage angst has paid off well, now I’m bored and old” (la rabbia dei giovani ha pagato bene, ora sono vecchio e annoiato). Il secondo pezzo è basato su un riff martellante di chitarra accompagnata dalla ritmica impeccabile di Dave Grohl. Il testo è un tipico “non sense” alla Cobain, ovvero un testo piuttosto privo di significato, dove è possibile solo cogliere qualche riferimento alla figlia di Kurt. Heart Shaped Box è il singolo di punta del disco, anch’esso basato su un arpeggio malinconico e su un testo oltre che un video a dir poco inquietanti. I tre musicisti stanno ai piedi di una croce dove giace un Cristo anziano e rachitico tormentato dai corvi e poi in una tetra sala di ospedale. Dei bambini con un cappello bianco poi macchiato di rosso non fanno altro che appesantire l’inquietudine delle scene precedenti. “Rape me” (violentami) detiene forse il primato nel disco per il testo più negativo. Troviamo elencate tutta una serie di offese che Cobain invita a fargli: dal violentarlo appunto all’odiarlo e sciuparlo, il tutto su un riff di accordi di chitarra di per sé orecchiabile. “Frances Farmer will have her revenge on Seattle” è dedicata all’attrice Frances Farmer appunto, concittadina dei Nirvana e morta negli anni 70. La donna aveva avuto una carriera molto fortunata inizialmente per poi subire un declino causato da una forte patologia psichiatrica: la storia aveva toccato a tal punto Kurt da fargli dare il suo nome alla figlia. “Dumb”(stupido) è un pezzo decisamente più tranquillo, arricchito da un violino in sottofondo. Nel suo testo, uno dei più lucidi di In Utero, si tratta della strana sensazione di benessere e serenità che spesso coglie Cobain al calare del sole: una sorta di “Alla sera” di Ugo Foscolo. Il cantante non è avvezzo tuttavia a questa sensazione e si sente addirittura stupido nel provarla, uno dei segni della sua depressione cronica. “Very Ape” (molto scimmia) risulta un pezzo sarcasticamente ironico. L’esaltazione dell’ignoranza ostentata da alcune persone quasi con orgoglio viene derisa a suon di riff più che mai distorti. Con “Milk it”, che parte con unadownload (3) serie di suoni completamente stonati di chitarra e rumori vari, per poi trasformarsi in un pezzo violento e arrabbiato come pochi, entriamo forse nei brani tipici alla nirvana: strofa più tranquilla e sincopata e ritornello distorto e sbraitato da Cobain al microfono. L’assolo del tutto casuale nelle tonalità rende il pezzo ancora più alienato. “Pennyroyal tea” continua sullo stile Nirvana mostrando un lato leggermente più composto nel ritornello: se non altro possiamo dire che sia cantato (con il classico non sense di Cobain). “Radio Friendly unit shifter” è un pezzo a base di riff di accordi distorti e fischi di amplificatore come pochi se ne sono visti per un risultato tutto tranne “radio friendly” (passabile in radio) appunto. “Tourette’s” fa chiaro riferimento alla sindrome omonima per cui si urlano in modo inconsulto insulti o volgarità: il pezzo è tutto urlato con parole a caso, tanto da non essere nemmeno riportato nel libretto allegato al disco. Considerando che la frase che va ad annunciare il brano è “modered rock” possiamo prenderla come una simpatica burla di Cobain e soci. “All Apologies” (tutte scuse) comincia con un arpeggio insolito per i Nirvana, accompagnato per giunta da degli archi e dalla voce pulita per una volta di Kurt. Il ritornello torna comunque sulle solite distorsioni a cui i tre ragazzi ci hanno abituato.

Forse non tutti lo sanno ma dopo 20 minuti di silenzio che seguono “All Apologies” abbiamo una traccia nascosta o “fantasma” chiamata “Gallons of rubbing alcohol flow through the ship”. Se l’avete appena scoperto dopo anni della sua esistenza non correte ad ascoltarla: il pezzo è veramente senza capo ne coda, decisamente sotto la media dell’album.

[caption id="attachment_259" align="alignright" width="225"]download (1) Dave Grohl[/caption]

Nel complesso abbiamo una Band che reagisce artisticamente in modo ineccepibile al successo arrivato con l’album precedente: la rabbia è la stessa se non maggiore. Kurt Cobain mostra ancora una volta grande ispirazione nella scrittura dei brani (è autore di quasi tutti) mentre Novoselic e Grohl lo seguono come sempre all’unisono. E’ triste pensare che questo sia l’ultimo album di una band che aveva appassionato il mondo intero, il suicidiodi Kurt nel 1994 porrà fine all’avventura dei Nirvana. La fine della loro avventura tuttavia darà origine al loro mito che vive tutt’ora nei cuori di milioni di fan sparsi per il globo e in continua espansione. Dave Grohl dal canto suo si sposterà dalla batteria alla chitarra e alla voce, diventando il leader dei Foo Fighters, una band che negli ultimi 20 anni ci ha accompagnato come poche altre. Quanto al povero Chris Novoselic, lui non ha continuato la carriera musicale per molto dopo lo scioglimento della Band, ha preferito buttarsi in politica sostenendo Barack Obama nella sua corsa alla presidenza: anche lui all’origine di una nuova leggenda in qualche modo!

Nessun commento:

Posta un commento