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martedì 7 maggio 2013

La scomoda questione omosessuale

Qui al Freaky times si torna dopo tempo a riflettere sull'attualità e tra la miriade di temi scottanti che questo 2013 ci propone mister Morton ci ha invitato a spendere due righe su quelle scomode questione sollevate dalla comunità omosessuale italiana in questo periodo. Dopo che anche i cugini francesi, proprio due settimane fa, il 23 Aprile, ha ufficializzato l'approvazione in parlamento della legge che prevede per le coppie di persone dello stesso sesso sia un unione matrimoniale sia la possibilità di adottare figli, le reazioni dei personaggi più coinvolti sono state rapide e un pò banali.

[caption id="attachment_186" align="alignleft" width="275"]Motto dei manifestanti pro-matrimoni Motto dei manifestanti pro-matrimoni (l'uguaglianza non aspetta più, credo)[/caption]

Il presidente arcigay Romani ovviamente elogia il lavoro fatto in Francia e denuncia l'arretratezza soprattutto sociale dell'Italia che non riesce ancora una volta a soddisfare i suoi cittadini. Mentre il presidente del forum per le associazioni familiari, gruppo cattolico di cui fanno parte associazioni non ininfluenti come Aifa o Coldiretti, si dice deluso da quanto accaduto confermando la sua solidarietà per i sacerdoti e per i sostenitori della famiglia in Francia, come se un evento del genere più che una legge approvata in parlamento sia stata una bomba mandata sulle loro case. La Francia non è stata la prima nazione ad aver aperto le frontiere a matrimonio e adozioni gay, già nel 2001 in Olanda le coppie di fatto hanno deciso che era arrivato il momento di prendersi quella libertà che gli spettava di diritto. Dopo di lei subito anche il Belgio, nel 2003, la Spagna, nel 2005 e ancora Portogallo, Norvegia, Svezia mentre nel Regno Unito per persone dello stesso sesso è possibile adottare ma non è legale un effettivo matrimonio religioso.

Difficile per me, che mai ho avuto il piacere di poter conoscere o poter discutere con un omosessuale dichiarato, riflettere sul perchè nei loro confronti ci sia tanta diffidenza e soprattutto tanta ostilità. Cresciuto in una cultura che vede certi atteggiamenti come devianti oggi sarei potuto arrivare a credere che i gay fossero molto simili a dei cattivissimi mostri. Nell'ultimo mese altri due casi di coming-out hanno attirato l'attenzione mediatica dell'america, il caso di Jason Collins, cestista militante negli Washington wizards, e Britney Griner, straordinaria cestista già entrata nella storia del basket femminile a soli 23 anni, che milita nei Phoenix. Cosi per capire meglio e da più vicino che razza di persone fossero chiediamo allo stesso mister Morton, appassionato di NBA ed estimatore di Collins, di raccontarci in due parole cosa gli avesse lasciato quell'amicizia persa nei cassetti della memoria con Jason: "Mah un ragazzo straordinario, grande professionista, devo dire che si vedeva e solo ora capisco il senso di moltissime sue allusioni [...] invece dell Griner non me l'aspettavo anche perchè ci fu una notte ad Atlanta, lei ancora sedicenne [...]" ma naturalmente non abbiamo lo spazio per la biografia del direttore.
Beh arrivati a questo punto dove il perbenismo, almeno superficialmente, domina il mondo delle decisioni politiche e sociali è inconcepibile arrivare a pensare di poter negare alle persone la libertà di ufficializzare il loro amore, che poi dai più può anche essere visto come deviato, malato, ma quale amore non lo è? Perché lo si vede ancora un'atto deviante? perchè và contro a norme, regole, più che altro a tradizioni che i conservatori continuano a sbattere in faccia ai cittadini come scusa per non accettare qualcosa che a loro, senza usufruire di quei giri di parole di cui si riempiono la bocca, fa semplicemente schifo. Allora la questione diventa modificare le norme sociali, le aspettative sociali, la tradizionalità per far spazio a qualcosa di nuovo.

[caption id="attachment_185" align="alignleft" width="193"]Manifestanti che si fanno portavoce di infanti Manifestanti che si fanno portavoce di infanti[/caption]

Vero che ciò che è nuovo spesso spaventa ma non dev'essere questo il caso, l'omosessualità è per la società un fenomeno non nuovo ma in forte sviluppo e comunque inoffensivo, anche scervellandomi a lungo non vedo davvero il modo in cui una società possa essere corrosa e distrutta internamente a causa dei demoniaci omosessuali. Insomma basta temere per il futuro delle famiglie, ricordiamo che gli etero non sono affatto a rischio estinzione come testimonia il caso di Martin Morton, e soprattutto basta con moralismi finti e oltrepassati da tempo. Basta anche dare tutto questo peso a questa questione, soprattutto per quanto riguarda le persone che con l'omosessualità non hanno nulla a che fare, addirittura migliaia e migliaia di persone coinvolte in cortei scendono in piazza ogni giorno per protestare. Il presidente della regione Puglia Nichi Vendola è addirittura arrivato a sostenere che quello delle coppie di fatto è uno dei problemi che và affrontato con la massima urgenza e serietà. Continuando ad avere il massimo rispetto per il tema non dimentichiamoci però che c'è parecchia gente che intanto muore di fame in questo paese. Provato e comprovato che mai dovrebbe essere tolta a un cittadino la libertà di fare ciò che ritiene più efficace per la propria realizzazione e la libertà di essere ciò che vuole direi che tra una cosa e l'altra i matrimoni gay potrebbero benissimo essere legalizzati, invece è molto più complesso disquisire a proposito delle adozioni. non potendo per ragioni logistiche tener conto delle volontà dei bambini queste decisioni devono essere ponderate con criterio, raziocinio e obbiettività perchè ne và del futuro di giovani italiani. Un dato interessante di cui però non siamo a disposizione (grazie mister Morton per i tuoi infiniti fondi) sarebbe sapere quanti bambini, adottati nei paesi in cui è lecito farlo da delle coppie di fatto, siano effettivamente cresciuti omosessuali. L'influenza familiare sulla socializzazione secondaria di un individuo è forte e quasi sempre evidente ma non ci si può limitare a pensarla così. Un aumento degli omosessuali è congruo aspettarselo, quindi un aumento delle coppie, quindi un aumento delle coppie che vorranno figli, quindi un aumento di figli con un alta percentuale di possibilità di essere omosessuale. Sono cose di cui ci dovremmo spaventare? Non ho la risposta ma ho un'altra domanda; perché dovremmo? Sono solo le naturali conseguenze della modernità, di un mondo in continuo rinnovo e in continua evoluzione. Però sfruttando criterio, raziocinio e obbiettività il fatto è che non siamo pronti, la società non è rinnovata, di certo non in questa generazione. Francamente pensate a quanto possa essere difficile la vita di un omosessuale nella pregiudicatrice Italia del 2013, e pensate a quanto più difficile possa essere per il figlio di una coppia di fatto, che dà un momento all'altro, indifeso potrebbe risultare vittima di ignoranza e preconcetti. Quindi si agli omosessuali, nella speranza che non ci sia da averne paura, ma non ancora, non ancora.

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