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martedì 21 maggio 2013

Il Grande Gatsby (6,5/10)

Per la rubrica cinema è arrivato il triste giorno in cui la smettiamo di recensire imprudenti commedie e chiudiamo questa parentesi durata un mese rifocalizzando l'attenzione sulle novità arrivate di recente sui grandi schermi. Dal 9 al 16 Maggio 2013 l'Italia celebra la festa nazionale del cinema, iniziativa promossa da associazioni come Agis o Anec e alla quale la maggior parte delle sale cinematografiche ha aderito permettendo ai clienti di andare al cinema acquistando un economico ticket a 3 euro. Lo scorso giovedì è infatti iniziato l'assalto ai cinema e forse anche a questo deve il successo ottenuto per ora uno dei film più attesi dell'anno, l'ultimo lavoro di Baz Luhrmann, "Il grande Gatsby", che dopo il primo week-end al cinema vanta un incasso da quasi 3 milioni di euro in Italia. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, proiettato all'apertura il 15 Maggio 2013, il film è uscito il giorno dopo nelle sale italiane. Un film da cui era lecito aspettarsi molto ma senza rischiare aspettative troppo alte quando si tratta di remake di questo genere.

[caption id="attachment_251" align="alignleft" width="298"]Di Caprio è: Gatsby Di Caprio è: Gatsby[/caption]

La trama è conosciuta, basata sull'omonimo epocale romanzo di Scott Fitzgerald; 1992, si narra del misterioso Jay Gatsby, ricco proprietario dell'enorme villa/castello vicina alla casa di Nick Carraway, giovane agente di borsa, sulla costa settentrionale di long island. Tutte le sere, in questa villa, si consumano sfarzose feste che raccolgono invitati tra gli abitanti dell'intera New York. Nonostante in pochissimi abbiano effettivamente visto da vicino Gatsby e non si sappia nulla di concreto sul suo passato la sua figura suscita grande interesse in chiunque ne parli. Nick viene invitato e partecipa alla festa nella villa di fianco la stessa sera nella quale inaspettatamente incontra J Gatsby che fra le altre cose sembra davvero essere interessato alla sua amicizia. Dopo una graduale, e pur banale, scomparsa dell'alone di mistero che circondava il personaggio di Gatsby si viene a scoprire che è da più di cinque anni teneramente innamorato di Daisy, cugina di Nick ma sposata con Tom, ex giocatore di Polo con il quale il rapporto ha da tempo perso solidità. Lui ha infatti per amante Myrtle, sposata con George, meccanico in un officina, e per concludere persino Nick riesce ad avere una relazione con una certa Jordan, amica di Daisy, cugina di Nick, ormai amico di Gatsby innamorato di Daisy. La giovane bella e impudica Daisy ricambia l'amore di Gatsby ma non passa molto che Tom inizia ad avere sospetti sui due. La coppia di amanti decide quindi di vuotare il sacco con Tom, voltando pagina e ambendo ad una vita felici ed insieme. Più volte però la pressione che grava su Daisy non le permette di trovare il coraggio necessario per accontentare Gatsby, che inizialmente dolce e docile è pian piano diventato impaziente. Un pomeriggio, quando Gatsby, Nick, Jordan, Daisy e Tom si trovano per bere qualcosa Daisy è praticamente spinta a svelare a Tom la realtà del loro rapporto. Proprio pochi minuti prima Tom aveva scoperto che Myrtle, amante alla quale era legato, stava per lasciare la città per volere del marito George, lasciando Tom a bocca asciutta sia da un lato che dall'altro. Vedendosi sul baratro Tom con la sua impostata personalità da nobil uomo riesce a far vacillare le certezze di Daisy prima di passare alla demolizione di Gatsby. Da tempo ci si chiedeva infatti da dove venissero le entrate di Gatsby, la quale storia era fatta solo di aneddoti e mai cose concrete. Lui diceva di essere discendente di Guglielmo di Germania, di aver frequentato Oxford, mentre le ricerche di Tom svelano che Gatsby era figlio di una coppia di contadini del North Dakota, si chiamava James Gatz e scappato di casa ha conosciuto mister Dan Cody, ricco imprenditore che lo accoglie come un figlio. Partecipa alla guerra mondiale e durante un ritiro di addestramento, nel 17, si innamora di una certa Daisy che però, dopo la sua partenza per la guerra, sposa Tom. Il giovane giura di riconquistarla e dopo essersi arricchito con contrabbando e traffici illeciti compra la villa proprio di fronte alla casa estiva di Daisy e Tom. A questo punto la giovane Daisy arranca, perde la fiducia sia in Tom che in Gatsby, con il quale comunque scappa, a folle velocità a bordo della macchina prestatali da Tom. Myrtle intanto, chiusa in casa da George, vede in lontananza avvicinarsi la macchina di Tom e credendo che sia arrivato lì per portarla via si precipita in strada, ma neanche a dirlo, essendo Daisy al volante, viene tirata sotto. Gatsby dice la verità soltanto a Nick, al quale confida comunque di aver fiducia in Daisy e che la aspetterà per poter così, dopo aver lasciato Tom, cominciare la vita nuova. Ma daisy non verrà, e quando Tom svela a George che è stato Gatsby a uccidere Myrtle, il meccanico si reca alla villa del giovane rampante e mentre lui si accinge a tuffarsi in piscina...non posso dire il finale.

[caption id="attachment_253" align="alignright" width="188"]Baz Luhrmann Baz Luhrmann[/caption]

Sicuramente il meglio del film e del tocco artistico di Luhrmann l'abbiamo potuto ammirare nei primi 70 80 minuti, nei quali il mistero, il fascino, l'attrattiva che crea il personaggio di Gatsby riuscirebbe ad incollare allo schermo anche lo spettatore più annoiato. Il tutto condito da quelle scene di maestosa energia festosa sulle quali uno che ha diretto Moulin Rouge, del 2001, non poteva che essere magistrale. Con una singolare e discutibile scelta di sostituire l'ormai banale jazz degli anni venti con un altrettante frizzante r'n'b di contaminazione moderna nelle sequenze musicali Luhrmann riesce a dare per gran parte della pellicola un soddisfacente senso di sensazionalismo. Sensazionalismo sul quale è bravissimo a lavorare Di Caprio, giunto ad un ennesima ottima interpretazione, risultando persino divertente nei panni di Gatsby, cosa che a lui raramente è riuscita. Un giovane spensierato e ambizioso, scosso dall'amore e da esso per sempre perseguitato sembra un perfetto abito da far indossare a Di Caprio. Chiaramente quando il film cade nel banale sul proseguo della storia controversa di Gatsby anche la qualità delle interpretazioni, su tutte naturalmente quella del protagonista, va smarrendosi nel grigiore della trama.

[caption id="attachment_252" align="alignright" width="300"]Gatsby afferra la "luce verde", che proviene dalla villa di Daisy Gatsby afferra la "luce verde", che proviene dalla villa di Daisy[/caption]

Un film fortemente empatico, che riesce appieno a catturare l'attenzione su di sè e che lancia, questo grazie all'aiuto non ininfluente di uno come Fitzgerald, efficacemente spunti di moralità mistica e sociale. Si susseguono uno dopo l'altro i temi della solitudine, del rifiuto, del denaro e delle pubblicità, che hanno sostituito il ruolo e il valore di Dio. Un film che con qualche pecca è riuscito a non deludere grazie alla sapiente regia e al talento davanti alle cineprese.

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