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venerdì 7 novembre 2014

L'Inghilterra ai piedi di una banda di pazzi

[caption id="attachment_725" align="alignright" width="300"]wimbledon_plough_lane Il leggendario impianto del Wimbledon[/caption]

14 Maggio 1988, Wembley Stadium, finale di FA Cup. La coppa se la contendono Liverpool, all’epoca una delle squadre più forti del panorama europeo, e il Wimbledon, una squadra che fino agli anni 60 non era mai arrivata al calcio professionistico per scelta. Si, perchè quando fu fondata da un un gruppo di studenti nel 1889 il calcio, in un sobborgo nobile come Wimbledon, veniva visto come un hobby, non come un mestiere. All’inizio degli anni 60 però il Wimbledon decide che è il momento di entrare nel professionismo e inizia così una lunga scalata che si concluse nel 1978 con la promozione in Football League (l’attuale Premier League). Nel 1981 la svolta con l’arrivo sulla panchina dei Dons di Dave Bassett, allenatore che non portò grandi rivoluzioni nel gioco del Wimbledon, anzi per lui il calcio consisteva in corsa, grinta e tante, tante botte; “Più che potete, non saranno mai troppe” era solito dire ai propri giocatori. E i giocatori lo prendevano alla lettera,  il Wimbledon infatti era una squadra di fabbri, dai difensori agli attaccanti. Non c’erano schemi, il gioco del Wimbledon era completamente affidato al caso. Giusto per farvi capire, Don Revie, grande allenatore degli anni 50-60 del Leeds United (il maledetto United), una volta ha dichiarato sul Wimbledon: “Il suo gioco è così brutto ed affidato al caso ed alla buona stella, che se la fortuna gli assiste per un paio di anni possano anche vincere tutto: Campionato, FA e Coppa Campioni. Sono l’antitesi del calcio. Del football non sanno niente. Ecco perché fanno paura. Perché è il caso che decide il loro futuro. Non loro. Se allenassi preferirei sempre  incontrare il Real che quella manica di assurdi randellatori “. Quella manica di assurdi randellatori venne soprannominata la Crazy Gang, con la loro violenza in campo: i Dons spaventavano chiunque passasse per Plough Lane, storico stadio del Wimbledon.wise


sanchezMa nel 1987 Bassett se ne andò e abbandonò la proprio creatura, al suo posto arrivò Bobby Gould che introdusse ancora più cattiveria al loro modo di giocare, come se ne avessero avuto bisogno. Ben presto l’inghilterra si divise tra chi amava e chi odiava il Wimbledon, chi osannava e chi criticava la Crazy Gang. Gli elementi di spicco di questo gruppo di pazzi erano John Beasant, John Fashanu, Dennis Wise, Vinnie Jones e Lawrie Sanchez. Beasant era il portiere che passò alla storia proprio durante la finale di FA Cup, Fashanu invece era l’attaccante che deve fare i gol,e li fa, ma ci aggiunge sempre una buona dose di botte ai difensori avversari.


Wise, Jones e Sanchez componevano il centrocampo, il reparto più cattivo della squadra. Wise è probabilmente il giocatore più talentuoso della squadra, soprannominato Dennis il pazzo e il suo caratterino può essere riassunto con una dichiarazione di Sir Alex Ferguson su di lui: “Riuscirebbe a scatenare una rissa in una casa vuota”. Sanchez invece è considerato uno dei giocatori più scorretti e antisportivi di sempre, uno dei primi ad essere stato espulso per aver fermato un gol con la mano. Ultimo ma non meno importante, anzi, l’uomo simbolo della Crazy Gang, il capo banda, sua maestà Vincent Peter Jones, per tutti Vinnie Jones. Vinnie Jones, l’uomo che ha subito 12 espulsioni in carriera, e nella speciale classifica dei ‘più cattivi’, è secondo solo a quel ‘King’ di Roy Keane, che si è fermato a quota 13, ma con l’aggravante di aver giocato quasi il doppio delle partite di Vinnie. Ecco perché in proporzione Jones non ha mai avuto rivali. Nessuno.Vinnie il ‘pitbull’, l’uomo che detiene il record per la cacciata dal campo più veloce mai avventura su di un rettangolo da gioco: tre secondi. L’uomo che strizzó i testicoli a Paul Gascoigne durante una partita contro il Newcastle.vinnie 2


vinnie jonesTutta questa spiegazione per ritornare al 14 maggio 1988, a Wembley e per farvi capire quale gruppo di avanzi di galera stava per affrontare il Liverpool, che in porta aveva un certo Grobbelaar e in panchina una leggenda come Kenny Dalglish. Non dovrebbe esserci storia e così sembra, il Liverpool parte fortissimo ma Beasant riesce a fermare tutto, e dove non arriva lui arriva l’arbitro che annulla per fuorigioco un gol dei Reds. La partita va avanti e si fa sempre più dura per il Liverpool perchè i pazzi sono sempre li, a mordere le caviglie, a lottare su ogni pallone. E al 37° succede quello che nessuno si aspetta. Punizione da sinistra di Wise, cross in mezzo, sbuca Lawrie Sanchez e di testa buca Grobbelaar. Incredibile, assurdo. Il Liverpool è sotto con il Wimbledon, contro un gruppo di pazzi che invece di giocare a calcio da calci a destra e a manca. Il Liverpool prova a reagire, mentre il Wimbledon ricomincia a fare ciò che sa fare meglio: distruggere il gioco degli avversari e picchiare. L’incontro scorre, Beasant para di tutto ma a metà secondo tempo l’arbitro vede un rigore per  il Liverpool sull’unico intervento corretto della storia della Crazy Gang. Aldridge va sul dischetto, tira, la palla è indirizzata nell’angolino ma quella palla non può entrare, non quel giorno e infatti su quella palla arriva la manona di Beasant che devia la palla in angolo, diventando così il primo portiere a parare un rigore in una finale di FA Cup.


parata finaleDa quel momento succede poco, il risultato non cambia più. Il Wimbledon batte 1 a 0 il Liverpool e vince la sua prima e unica FA Cup. La Crazy Gang scoppia in un delirio collettivo e iniziano festeggiamenti che difficilmente rivedremo su un campo di calcio. La ‘Crazy Gang’ aveva rivoluzionato il calcio. Nel bene o nel male, lascio a voi giudicarlo. E chissà cosa sará importato in quel momento a Bobby Gould essere eticchettato come ‘il peggior allenatore della storia inglese’ mentre vedeva il suo capitano, quello spilungone di Beasant, che divenne anche il primo capitano portiere ad alzare una Fa Cup, mostrare al mondo ciò che quella squadra, solo qualche anno prima praticamente inesistente, era riuscita a fare con il proprio modo di intendere il calcio. Con la propria passione e con il proprio cuore. La leggenda era completata. Dopo quel magico giorno, il Wimbledon poi non vincerà più niente. Ma quel giorno, il 14 maggio 1988 , l’Inghilterra era ai piedi di una banda di pazzi.


http://m.youtube.com/watch?autoplay=1&v=U9Kk3C_8sEE (video partita)


wimbledon


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