Post più popolari

giovedì 2 maggio 2013

Cosa ci resta!

Anche noi inguaribili romantici del Freaky times siamo alle prese con la classica depressione che porta la fine di una stagione calcistica, quando sai che per più di 80 giorni non ci sarà nessuna partita a distrarti, nessuna bandiera da alzare, nessun gol per cui esultare...già anche il 2012/13 volge al termine ed è giusto chiedersi, non avendo altro modo per occupare la giornata, cosa ci resta di questa freaky freaky annata. I campionati nazionali più importanti di freaky in realtà hanno avuto ben poco, campionati che si prospettavano equilibrati e incerti fino alla fine si sono invece rivelati scontati tanto che già a fine febbraio in Spagna, Germania, Inghilterra e Italia si conosceva il nome della squadra campione. Un Real Madrid forse pago della vittoria dello scorso anno, portata a casa la 32esima liga, ha voluto concentrare il massimo dei suoi sforzi psico-fisici in Champions ottenendo si risultati discreti ma certamente non consoni alle aspettative di una piazza del genere (secondo posto nel girone eliminatorio, semifinale persa a testa semi-alta contro il Dortmund e secondo posto in liga). Almeno in campionato ne ha approfittato il Barcellona, che già dopo una quindicina di giornate aveva staccato le possibili pretendenti (quest'anno ci ha provato addirittura l'Atletico madrid a tenere il passo) di parecchi punti.

[caption id="attachment_171" align="alignleft" width="150"]La faccia di Messi durante la panchina contro il Bayern La faccia di Messi durante la panchina contro il Bayern[/caption]

Ci resta un Messi di un'altra categoria, 44 gol in 30 partite, una spanna sopra a qualsiasi collega, ma una squadra che punta ogni anno a vincere tutto non può essere tanto dipendente dalla condizione di un singolo giocatore e le conseguenze si sono viste nella disastrosa figura in Chiampions League, nel doppio confronto col Bayern; squadra dal ritmo bassissimo, quasi francese, tante giocate in orizzontale, nessun cambio di passo e pochissimo agonismo messo in campo (questo ce lo si poteva aspettare dopo anni di vittorie). Fatto sta che quando manca Messi, unico effettivo catalizzatore del gioco del Barca, la squadra non solo non trova facilità nel segnare, ma fa fatica a verticalizzare, ad accelerare ad essere imprevedibile insomma.

Ci resta che in Inghilterra è un ennesimo trionfo per sir Alex e per il suo Manchester United che da pochi giorni ha conquistato il suo ventesimo titolo grazie ad un calcio intenso, fisico ed efficace. Ci si poteva aspettare un bel duello coi cugini del City, guidato da Mancini, e invece sir Alex ha saputo sfruttare al meglio ogni singola qualità dei propri giocatori, valorizzando e consacrando giovani come Kagawa o Wellbeck, degni allievi di giocatori come Rooney e soprattutto Van Persie, che dopo ben 9 splendide stagioni all'Arsenal (dove però ha vinto solo una community shield e un FA cup) è arrivato allo United tra la perplessità dei tifosi ed ora, dopo aver alzato la Premier league da protagonista, è a meno 5 dal suo record di gol in Premier, 30, stabilito l'anno scorso. Il giocatore dell'anno è però Gareth Bale, ormai entrato con diritto e caparbietà nella lista dei 4 o 5 giocatori più forti al mondo.

[caption id="attachment_172" align="alignright" width="150"]L'elegantissimo masciellone ed i suoi premi L'elegantissimo masciellone ed i suoi premi[/caption]

Spostato più al centro rispetto agli altri anni, lì dietro la punta è riuscito ad essere devastante in quasi ogni partita, 19 i suoi gol in campionato e pensare che nasce terzino, però il Totthenam come il barca per Messi è strettamente Bale-dipendente quanto meno in fase offensiva (vedasi l'ottavo di Europa League giocato e perso a Milano 4a1 con l'Inter) e se per il gallese è arrivato il momento di vincere forse è arrivato il momento di cambiare aria, si dice infatto che il pressing del Real Madrid sul giocatore stia diventando serio.
Ci resta che la Juventus domina ancora in Italia, anche avendo abbandonato i ritmi forsennati e disumani che adottava l'anno scorso è riuscita facilmente a gestire il campionato, ne è motivo forse l'assenza di una squadra di effettivo pari livello in Italia, per rosa e organizzazione tattica. Perfetta in ogni zona del campo in Italia sono poche le squadre che l'hanno davvero messa in difficoltà eppure in Europa dalla champions la juve è uscita quasi rintronata. Si cerca tutti i giorni un mai una spiegazione al fatto che la juve non sia un top-club europeo e come fare per diventarlo. Io credo che la juve non abbia nulla da invidiare a nessuno, un top-club lo è già, alla juve non servono mille aquisti per competere a grandi livelli perchè a grandi livelli ci compete già, poi se Vucinic diventasse anche più freddo sotto porta o arrivasse qualcuno che in area non sbaglia mai come facevano Inzaghi o Trezeguet è chiaro che un ulteriore salto di qualità è inevitabile. Oltre un attenzione maggiore in attacco è necessario forse allungare la rosa, ma non con i rispettabilissimi Peluso, Padoin, Giaccherini, Pepe ecc... ma con giocatori che non facciano scendere il livello di intensità e talento. Bene il Napoli che continua il suo progetto da trionfatore, peccato solo non abbiano avuto la forza, o forse la testa, di stare attaccati e col fiato sul collo alla Juve. Bene il Milan, squadra di grande futuribilità ma che sembra già matura, merito sicuramente di un mister bravissimo nella sua versatilità, capace di vincere e dar spettacolo con una suqdra di campioni (2010-2011) ma anche di insegnare e valorizzare giovani talentuosi ma inesperti, non si capisce ne come ne perchè Berlusconi voglia ardentemente liberarsi di Allegri. Male, malissimo Inter e Roma che con le rose a disposizione potevano essere davvero molto più in alto, nonostante và detto ch gestire tutti quegli infortuni per Stramaccioni e per l'Inter non è stato semplice, anzi ha condizionato in negativo la maggior parte del lavoro svolto.


[caption id="attachment_170" align="alignleft" width="300"]Lotito caccia li sordi, esortazione del popolo biancoceleste Lotito caccia li sordi, esortazione del popolo biancoceleste[/caption]

Quella degli infortuni però è una scusa che può andar bene a una società come la Lazio, agli albori di un nuovo progetto, con un allenatore secondo me tra i migliori quest'anno, Pektovic, ma che non è risucito a raggiungere i suoi obiettivi causa una rosa cortissima e troppo piena di impegni, se Lotito vuol puntare in alto dovrebbe smetterla di sparare sentenza, rimboccarsi le maniche e svuotare le tasche.

Ci resta la grande sorpresa dell'anno, la più positiva, la Fiorentina di Montella, finalmente un allenatore, sostenuto incessantemente dai nuovi componenti societari (l'ex-roma Pradè, direttore sportivo) capace di restituire entusiasmo e ambizioni ad un pubblico sempre presente e sempre caldo come quello di Firenze. Ennesimo progetto (parola d'ordine in questi anni di difficile crisi economica) avviato con successo e destinato a stupire.
Ci resta infine la Alemania, ci resta che la deutchland è uber alles, ma della Germania magari se ne parla un'altra volta.

Nessun commento:

Posta un commento