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martedì 30 settembre 2014

Posh, The Riot Club (voto:❻/❿)

Rientro col botto del blog più arancione e Freaky in circolazione. Il cinema, ormai lo sapete tutti, è una delle nostre passioni e anche quest’anno  lo portiamo subito alla ribalta con la recensione di uno dei film più chiacchierati degli ultimi tempi: Posh. 772977a0-0354-11e4-8a98-fdab161fc548_The-Riot-Club-Posh-

“Posh”: termine inglese che significa “elegante, lussuoso, e anche un po’ snob”. Il succo del film sta praticamente tutto  in questa parola si può dire. La pellicola (tratta dall'opera teatrale di Laura Wade), infatti, racconta le vicende del Riot Club, ovvero quel club riservato agli studenti più dotati e facoltosi dell’università più antica, e forse prestigiosa, del mondo: Oxford. Due matricole hanno appena cominciato a seguire le proprie lezioni e ad ambientarsi nella cittadina quando vengono scelte per essere iniziate al prestigioso club. I due ragazzi, però,  non sono amici per la pelle anche a causa dei loro modi diversi di vedere la società e la politica. Miles (interpretato da Max Irons) è uno che pur essendo di buona famiglia non ha difficoltà né preclusioni verso chi non ha origini aristocratiche. Gli piace divertirsi ma ha trovato immediatamente una ragazza ad Oxford. Nell’altro angolo del ring abbiamo Alistair (interpretato da Sam Claflin), un ragazzo piuttosto insicuro anche a causa della forte autorità del padre e alla figura quasi leggendaria del fratello (ex leader del riot club) che cerca di superare la propria fragilità rifugiandosi negli ideali di superiorità dell’aristocrazia di cui fa parte. L’attività principale organizzata dal Riot Club, che in effetti è un nome fittizio per indicare il realmente esistente Bullington Club, è una cena in cui i facoltosi membri si danno alla pazza gioia come se non ci fosseun domani sbronzandosi e pippando in abbondanza.

[caption id="attachment_669" align="alignleft" width="284"]il Riot club si da alla pazza gioia il Riot club si da alla pazza gioia[/caption]

E’ proprio nel corso di questa cena che l’eccesso di superbia e disprezzo per le classi meno abbienti da parte del club faranno sì che si umili la ragazza di Miles perché appartenente alla middle class e si commetta addirittura un delitto di gruppo.

Nel complesso il film sembra aver seguito due filoni: il primo è quello del classico film drammatico in cui emerge la convinzione dei protagonisti di poter commettere qualsiasi atto sconsiderato solo perché  hanno le capacità economiche per porvi rimedio poiché tutto può essere comprato al dovuto prezzo. In questo sta forse il lato più avvincente della pellicola, soprattutto perché alla fine gli stessi protagonisti  saranno costretti  a vedere la vita da un’altra angolazione e in qualche modo a scendere a compromessi  per salvare la propria carriera e il proprio buon nome.

[caption id="attachment_668" align="alignright" width="300"]i  membri del vero Bullington Club nel 1993 i membri del vero Bullington Club nel 1993[/caption]

Il secondo filone, quello del thriller, al contrario,  è piuttosto sottosviluppato e occupa una porzione trascurabile della proiezione (più o meno gli ultimi 10 minuti). Questo lato del film, che veniva ampiamente pubblicizzato nel trailer, rimane un po’ sul groppone allo spettatore, che lo attende per ¾ della durata per poi ritrovarsi accontentato solo in minima parte. Ma forse è proprio questo il rischio quando si porta un'opera teatrale sullo schermo che è abituato a ben altri ritmi.

Detto questo il Freaky Times assegna un punteggio di 6 su 10 a Posh.Fateci sapere che ne pensate Freakettoni!!

❻/❿