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lunedì 6 maggio 2013

Metallo non metallo (7/10)

Oggi per l’appuntamento settimanale dedicato alla musica qui sul freaky times parliamo di un gruppo che ha fatto dell’essere strambo il suo stile di vita suscitando ammirazione infinita in alcuni ascoltatori e ironia e incomprensioni nella restante fetta di pubblico, insomma di gente freaky: parliamo dei Bluvertigo! I quattro ragazzi brianzoli, di Monza in imagesparticolare, capitanati dall’oggi più famoso Morgan, si impongono sulla scena alternativa italiana verso la metà degli anni 90. Dopo il mezzo flop del disco iniziale “Acidi e Basi” del 95, che non supera una manciata di migliaia di copie, passando per lo più inosservato, si cimentano in quello che è considerato il loro disco principe, ovvero “Metallo non metallo” nel 95. Se i titoli dei loro primi due dischi vi sembrano bizzarri ricordo che il terzo si intitola “Zero (ovvero la famosa nevicata dell’85)” in modo da mettere subito in chiaro con chi abbiamo a che fare. La miscela di rock elettronico e di pop che i Bluvertigo sprigionano questa volta è destinata a entrare nella storia della musica italiana: “rolling stones” l’ha addirittura incluso nella lista dei 100 dischi italiano più belli di tutti i tempi, insomma roba seria.

Iniziamo l’ascolto del disco con un intro in cui si sente un casino incomprensibile e in seguito una voce che domanda agli ascoltatori:”pronti?” per poi lasciare spazio alla prima vera canzone “il mio malditesta”, che include una serie di cose che portano questo disturbo a Morgan, tra cui ricordiamo: la televisione, chi parla troppo di calcio, la tecno, una ragazza e soprattutto il ritornello in cui si ricorda che però ” Giove ha cagato fuori Minerva da un’emicrania” per poi dichiarare di aver bisogno di pillole per curare il suo mal di testa: insomma, un casino pazzesco. Certo, questo è ciò che si può pensare al primo ascolto dei bluve ma dall’altra parte interpretare il testo come il bisogno di curare in qualche modo i fastidi che ci provocano un sacco di elementi della nostra quotidianità per tornare alla normalità può in qualche modo risvegliare il nostro interesse no? No. A seguire, in ogni caso, abbiamo “fuori dal tempo”, uno dei pezzi più pop e ballabili della band e contemporaneamente il primo successo accompagnato da un videoclip: sono tra i primi in italia a comprendere l’importanza di questo mezzo. Anche qui bizzarria alle stelle, il testo esordisce infatti con la domanda amletica: “ti piacciono le riviste di meccanica?” e si propone come una critica al vecchio questionario dei 3 giorni: quello a cui erano sottoposti i ragazzi prima del servizio militare pieno zeppo di domande assurde. “Vertigoblu”, la quarta traccia del cd, sembra essere un manifesto della band stessa, come capiamo dal titolo, e si apre con un riff di chitarra zeppa di effetti, seguita da un basso suonato con la tecnica dello slapping (le corde sono battute e pizzicate in modo particolare)  e una batteria trascinante. Il testo critica l’istituzione scolastica e la sua noiosità a cui viene contrapposto questo “vertigoblu” in cui “il suono è mille brividi e l’esperienza comincia a prendere forma” e che dunque sembra rappresentare la fuga dalla monotonia attraverso la musica. Telecinesi è un pezzo piuttosto noioso in cui si susseguono effetti di sintetizzatore suonati molto lentamente per creare una atmosfera misticheggiante: decisamente il meno riuscitp dell’album. Per fortuna immediatamente dopo arriva “cieli neri”, una love song d’altri tempi anche se molto concettuale (Morgan non ci sta proprio a scrivere una canzone normale) che ci fa quasi commuovere. Peccato per il video in cui ci sono dei ridicolissimi pupazzetti giapponesi che danno vita a una storiella  alquanto tragica nella sua trama. “Oggi hai parlato troppo” esprime invece l’esasperazione che ci porta avere a che fare con persone piene di sé stesse e sempre pronte a dare consigli, a questo punto il giudizio dei 4 ragazzi è chiaro fin dal titolo del brano in cui abbiamo un’interessante e atipico per loro riff di chitarra distortissima. “Il nucleo” è certamente un pezzo di secondo piano nell’insieme del disco e non è certo il caso di dilungarsi nel descriverlo: il nucleo sta nel mezzo, il seme sta nel mezzo, la vita sta nel mezzo...QUINDI IO SONO NEL MEZZO (questa la frase che contiene il senso del testo enigmatico). Continuiamo l’ascolto con “ebbrezza totale”, estremamente malinconica ma che richiama alla completa immersione nelle emozioni che si provano, fino al raggiungimento di una completa ubriachezza. “Altre forme di vita” è il singolo che sintetizza forse quello che sono i bluvertigo: deglii stramboidi, forse dei geni, sicuramente dei musicisti molto preparati: anche qui batteria molto curata, slap al basso, sinth elettrico e ritmi ballabili. il testo invita a riflettere questa volta sulla possibilità di forme di vita nello spazio data la vastità dell’universo: e scosa se è poco !

[caption id="" align="alignleft" width="200"]la copertina del disco la copertina del disco[/caption]

“Interlude-culti pagani” è un, forse superfluo, intermezzo musicale chiamato così perché suonato dal violinista Mauro Pagani (storico membro della PFM).strada facendo ci imbattiamo in “(le arti dei) miscugli, brano molto particolare e dall’accattivante giro di basso di cui ricorderete soprattutto il ritornello “code di topo per me a cena stasera, grazie”, ma a questo punto non ci stupiamo più di nulla .”Ideaplatonica” è forse una canzone che esalta la cultura in generale come mezzo per raggiungere la perfezione o la bellezza che comunque per il momento restano fuori dalla nostra portata. “So low-l’eremita” è il brano più ritmato e veloce del discoe ci presenta una raffica di problemi internazionali che Morgan accusa con grande frustrazione e ci lascia con un interrogativo filosofico mica da ridere:” sono nato per progredire o per seguire l’istinto?”… “Per me la cipolla” risponderebbe qualcuno. Il cd termina con “troppe emozioni” che oltre a essere un pezzo riflessivo sulle emozioni umane risulta essere un commento all’intero disco. Voglio dire: ma di quante cose hai parlato dalla prima canzone a ora Morgan? Non ti si sta dietro!

A parte gli scherzi è innegabile la validità tecnica e tematica nelle varie parti del disco ed è forse questo il motivo per cui i Bluvertigo rimangono famosi per aver sempre riscosso buone recensioni dalla critica ma non moltissimi consensi di pubblico. Forse la verità è che non stiamo parlando di un gruppo per tutti: nel momento in cui ascolti Morgan e compagni ti devi concedere interamente a loro per poterli capire anche solo in minima parte, e questo non è ciò che tutti cercano nella musica probabilmente. Nonostante tutto il disco riscuote anche un discreto successo di vendite: ben 100.000 le copie comprate in Italia. Il disco d’oro per “Metallo non metallo” arriva più che a sorpresa.

 

1 commento:

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