
Le armi servono e serviranno sempre per le guerre, per il mantenimento dell'ordine, per l'autorità della legge...ma quando i danni da esse provocati hanno colpito la gente comune, quei cittadini che erravano nel benessere della modernità, quelli lontani da guerre, fame o disordini pubblici, ci si è accorti di quanto le armi siano cattive. Dopo che nascono i prepotenti, gli approfittatori, i ladri, gli assassini si pensa a come rimediare. Allora ecco arrivare le leggi; se vuoi un'arma dobbiamo prima sapere tutto di te e porre comunque un serio freno alle tue deviate fantasie. In Italia per aquistare un'arma bisogna procurarsi un documento nulla osta, rilasciabile dalla questura di circoscrizione, e dopo aver denunciato l'aquisto dell'arma la si può conservare solo e soltanto nella propria abitazione. Si può possedere fino a un massimo di tre pistole comuni da sparo, sei sportive e 8 artistiche o da collezione. Per il trasporto poi di suddette armi è necessario il porto d'armi anch'esso rilasciabile dopo gli accertamenti della questura a qualsiasi cittadino. Moltissimi ultimamente, data la singolare ondata di violenza che si è abbattutta sulla società durante questa crisi, si lamentano della superficialità prima delle leggi e poi delle questure e della facilità con la quale chiunque, con un pò di pazienza, può possedere un arma, compresi i potenziali psicopatici che stanno leggendo. A me viene da dire che se il mio vicino ha una pistola allora la voglio anch'io, giusto per non rischiare di rimanere fregato, ed è così che parte quel circolo vizioso che ha reso le armi tanto necessarie. Io credo che la società non sia arrivata ad un livello di maturità morale tale da rendere le armi superabili. Credo anche che le leggi siano superficiali si, ma che attraverso questa superficialità che crea tantissimo dolore inutile, le persone conosceranno il male che può fare un'arma. Difficile poi predirre se questo (la realtà violenta e malata in cui siamo immersi e che le persone stanno imparando a conoscere) porterà a sensibilizzare le loro coscienze o ad accrescere quel circolo vizioso che vede le armi trionfatrici. Quando tutti preferiranno essere sparati che sparare allora si che le armi non solo non saranno più un problema ma non saranno neanche più necessarie. Quindi francamente la vedo dura poichè forse anche il papa preferirebbe sparare.
Con diverso tatto stanno affrontando il discorso negli stati uniti e trovo giusto citare la campagna anti-armi che ha voluto intraprendere Obama rendendola un punto cardine del suo secondo mandato. Le coscienze sono state scosse da un dramma che ha del surreale; lo scorso Dicembre si è consumata la tragedia di Newtown, cittadina dl basso Connecticut descritta da un genitore del luogo come il posto più ridente d'America. Un ragazzo, psichicamente instabile a detta del fratello maggiore, ha fatto irruzione nella scuola elementare di Sandy Hook sterminando un'intera classe di bambini tra i cinque e i dieci anni e chiunque si mettesse sulla sua strada compresi preside e psicologo della scuola. Dopo 27 omicidi si è tolto la vita, in nome di cosa lo sa solo lui. Un evento sconvolgente per la sua assurdità; e ancor più assurdo è pensare che episodi del genere accadono periodicamente nel tempo. L'America scossa ha cominciato a immaginarsi senza armi, a capire che tanto dolore non era necessario.
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Durissimo il presidente Obama a sfidare apertamente la potente lobby delle ari americana, la NRA, che riscuote consensi tra i repubblicani ma anche da una cospicua fetta di democratici. Obama ricorda che certe cose non le vediamo oggi per la prima volta, che la violenza delle armi ha raggiunto il limite e che, prima di parlare da presidente, parla da genitore incredulo. Incredulo che a bambini di 5 anni con infinite prospettive di vita davanti, venga tolta qualsiasi scelta. Diritti alla vita strappati troppe volte insensatamente.
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