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venerdì 19 aprile 2013

Il campionato più bello del mondo

Buonanotte e ben ritrovati ai lettori di "The feaky times". Ovviamente è necessario fornire una spiegazione al fatto che in questi ultimi giorni non sono stati pubblicati articoli, sicché più o meno chiunque si è sentito smarrito e confuso. Beh anche noi siamo stati vittima del maltempo che nelle precedenti giornate ha invaso il norditalia, le incessanti piogge hanno provocato violente inondazioni che hanno reso inaccessibile l'utilizzo di computer. Speriamo che come scusa regga.

Ma oggi è anche il freaky day e ci è sembrato carino, dato che non se ne parla da un pò, di integrarvi il magico calcio. Ma basta parlare di quello che accade giorno per giorno sui campi della Serie A, di Champions ecc..., quelle cose di cui i giornali trattano fino allo sfinimento e che quindi sappiamo a memoria. Noi del Freaky siamo più sofisticati e sicuramente molto più belli. Ci siamo chiesti se, tra i vari campionati nel mondo, ce ne fosse uno emblema della bellezza di questo sport, che riesca tutti gli anni a trasmettere emozioni forti e chiare agli appassionati e non solo, insomma ci siamo chiesti quale fosse il campionato migliore del pianeta. La ricerca della risposta parte un pò in maniera maleducata, scartando a priori e senza spenderci troppe parole i campionati asiatici, quelli africani, quelli dell'Oceania non per motivi personali ma perchè questi tornei non possono essere più di tanto affascinanti affascinanti visto che non offrono lo spettacolo puro, l'affluenza agli stadi in alcune zone è buona (ad esempio in Australia o Cina) e lo è anche la condizione economica dello società migliori (ad esempio lo Shangai Shenhua può competere con i colossi europei) ma oggettivamente manca tecnica e organizzazione, colpa di una scuola calcio che attira poco i giovani più interessati ad altri sport, quelli più popolari nei loro paesi, strano ma vero il calcio non è popolare ovunque. Ci sono poi i campionati sudamericani, che sfornano in continuazione talenti che vengono a completare la loro formazione in Europa. Si in Europa perchè nonostante in sudamerica ci siano campionati molto validi e spesso eccitantissimi (parlo di quello Argentino e ancor di più quello Brasiliano) questi rimangono un gradino sotto alle top-league europee, dove il calcio è più completo, studiato nei più minimi dettagli in entrambe le fasi e soprattutto è lo sport più seguito nella maggior parte dei paesi (Portogallo, Spagna, Italia, Francia, Olanda, Germania, Polonia, Russia, Romania, Albania ecc...). Il campionato argentino è complicato, sto ancora cercando di capire come funzionava, fatto sta che il River Plate se l'è aggiudicato ben 33 volte, imponendo svariati decenni di quasi totale dominio, come negli anni '40 e '50 e ancora negli anni '90 e 2000, rendendo il campionato spesso prevedibile e privo di pathos. E quando il River non portava a casa la coppa ci pensava il Boca Juniors a strappargliela (sempre negli stessi decenni il Boca ha vinto la maggior parte dei suoi titoli, 13 su 24) dando vita a duelli comunque piacevoli ma limitati a due sole teste di serie, un pò come succede tutt'oggi nel calcio spagnolo tra Barca e Real. Il campionato Brasiliano è certamente storicamente meno forte (ce ne accorgiamo se andiamo a controllare l'albo d'oro della coppa Libertadores) ma più equilibrato, con un maggior numero di tifosi, per i quali il calcio è svago, passione e religione. Dal 1959, anno della creazione di un campionato nazionale e non più statale, il torneo è stato vinto 8 volte dal Palmeiras 8 dal Santos e 6 dal San Paolo e così via. Regnano equilibrio e spettacolo fuori e dentro il campo e allora cosa manca al campionato brasiliano? L'abbiamo detto, tecnica (non certo quella individuale ma tattica) e appunto organizzazione. Ci sarà un motivo se al mondiale per club ogni anno la strafavorita è la vincitrice della Champions, anche se non è inusuale vedere figuracce come quella del Chelsea lo scorso dicembre. A onor del vero e a rigor di logica le squadre più forti danno vita ai campionati migliori. Il campionato Spagnolo ha la squadra più vincente della storia, quindi la più forte, il Real Madrid e forse proprio per questa sua forza ha reso di continuo la liga un campionato senza sorprese se non fosse per la sua nemesi il Barcellona, non solo un club ma da sempre uno stile unico di fare calcio, rendendo spesso una partita un'opera d'arte. Due squadre tutti gli anni fortissime, che si sono praticamente sbarazzate della concorrenza rendendo la Primera Division sempre una corsa a due (basta pensare che le altre squadre ad aver vinto più di un titolo sono solo 4). Se un campionato è di 20 squadre non è bello che per 18 tifoserie ogni stagione l'obiettivo massimo dev'essere il terzo posto. Quindi vengono scartati il campionato spagnolo, scozzese e olandese per l'assenza di equilibrio generale, mi spiace. Uno dei campionati che periodicamente subisce una metamorfosi gerarchica è quello francese dove la squadra storicamente più vincente in ambito internazionale (il Marsiglia) non è neanche il club che detiene più titoli (9 contro i 10 del Saint-Etienne). Vero che è uno dei più equilibrati, proprio l'anno scorso l'ha vinto un Montpellier costituito da sconosciuti, però dai è noiosissimo, solo Sportitalia ha avuto il coraggio di comprarsene i diritti, la media gol a partita è la più bassa d'Europa e tutto ciò rende impossibile affezionarsi più di tanto a questo torneo, scartati anche loro.

[caption id="attachment_137" align="alignleft" width="150"]La pazzesca coreografia al wesltfalenstadion a Dortmund La pazzesca coreografia al wesltfalenstadion a Dortmund[/caption]

Uno dei campionati che più mi affascina personalmente è la Bundesliga, un campionato dove per 17 squadre su 18 l'obiettivo è ben definito prima di cominciare qualsiasi stagione, battere il Bayern. Diversamente da quanto accaduto in Spagna (dove il Barca funge da anti-real) in Germania il ruolo di anti-bayern non ha mai avuto un interprete preciso, molti club dal Dortmund allo Shalke allo Stoccarda hanno sempre cercato di limitare lo stra potere del Bayern di Monaco. Un campionato bello perchè sempre nel vivo, è il più corto tra i grandi europei, è quello economicamente messo meglio, negli ultimi tempi riescono a sfornare anche ottimo gioco, riuscendo a contrastare, quasi efficacemente, l'egemonia in Europa dei club spagnoli e inglesi; oggi è formato da allenatori metodici, giovani talentuosi e top.player affermati senza contare che tutti i week-end sugli spalti è una festa per i tifosi, qualsiasi sia il risultato, un contributo fondamentale per la squadra senza mai però risultare irrispettosi e pressanti (cosa che in Italia accade di continuo). Però mi tocca scartare anche i tedeschi, solo 6 Champions in totale conquistate? Sono un pò pochine se pensiamo che Inghilterra e Italia ne hanno vinte 12. Allora la finale è giusto che se la giochino loro; Serie A o Premier? Un lettore scaltro ovviamente è partito dell'idea che non sarei mai arrivato fino in fondo, pretendendo di avere l'ultima parola su quale fosse effettivamente il "campionato più bello", magari divagando nel finale dicendo "eh ma ognuno a suo modo sono tutti belli"...
Beh ognuno a suo modo, ogni campionato di calcio è fantastico, ma è innegabile che Italia e Inghilterra abbiano qualcosa in più degli altri. Se magari l'Inghilterra raggiunge l'Italia per quanto riguarda il calore, la passione e la devozione dei tifosi riuscendo a trasformare il calcio da sport a stile di vita di sicuro ci può invidiare il nostro modo di intendere e fare calcio.

[caption id="attachment_136" align="alignright" width="150"]Il momento della vittoria City Il momento della vittoria City[/caption]

La Premier è un campionato dal gioco molto fisico, molto veloce con le squadre che abbandonano spesso e volentieri i tatticismi tanto da far sembrare ogni partita una competizione da Arena dove chi si ferma è perduto. Per questo ogni partita è avvincente, ogni campionato è avvincente (più unico che raro il trofeo vinto al 93' l'anno scorso dal Manchester City ai danni dei rivali dello United; per capire fino in fondo cosa vuol dire il calcio bisognerebbe chiedere ad un tifoso del City cosa provò nell'istante in cui vide la palla rotolare dentro, anche se quell'ubriacone probabilmente non se ne ricorderebbe. Non voglio cadere vittima del patriottismo e concludere dicendo che i più belli siamo noi, i più forti siamo noi, il campionato più bello ce l'abbiamo ma francamente è inevitabile. Che dire, abbiamo la miglior scuola calcio al mondo, abbiamo avuto allenatori che hanno rivoluzionato più volte l'idea stessa di calcio giocato, da Pozzo a Sacchi, abbiamo tre squadre sempre vincenti e mille altre sempre pronte a rosicchiare qualcosa quando Inter, Milan o Juve si perdono per strada, permettendo a noi tifosi e spettatori di avere tutti gli anni un campionato poco scontato, perennemente in bilico, incorniciato da episodi, polemiche, litigi, sceneggiate fuori e dentro il rettangolo bianco, un classico campionato all'italiana insomma.

[caption id="attachment_135" align="alignleft" width="150"]Il noto 5 maggio 2002 Il noto 5 maggio 2002[/caption]

Non credo di riuscire a trovare parole adatte per descrivere al meglio la nostra serie A o le emozioni che ci fa provare, ma ci sono momenti in cui le parole non servono neanche, basta giusto scavare un pò nella memoria, pensare all'ultima volta che abbiamo visto qualcuno piangere per una retrocessione o per uno scudetto mancato (ci viene facile pensare agli interisti è chiaro) o a quante volte abbiamo sentito il nostro vicino urlare di gioia su un rigore avversario fallito. Lunga vita alla Serie A e lunga vita al calcio.

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