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martedì 2 aprile 2013

Il grande e potente Oz? (5/10)

Chi meglio della redazione freaky avrebbe sfruttato un lungo week-end di festa per non lavorare? Per questo, senza scusarsi con nessuno, il nuovo post arriva solo oggi.
Dopo mesi, forse anni, sono tornato a pagare un biglietto di cinema cinque euro. I prezzi solitamente inadeguati che spesso si è costretti a fronteggiare per guardare un film appaiono temporaneamente più sensati. Purtroppo il film che mi ha fatto compagnia per due ore, tralasciando i giorni di pubblicità e trailer iniziali, non valeva il prezzo del biglietto. La Disney ha prodotto quest'anno una riproposizione del mito di Oz, mondo magico di cui qualche giovine del '39 ricorda sicuramente qualcosa; la ragazzina dispersa, il leone, lo spaventapasseri, l'uomo di latta e il senza dimenticare il grande mago. Il ciclo letterario ideato da Lyman Frank Bouman è stato riportato al cinema anche nel 2013, dopo l'intarmontabile opera del 1939 (Il mago di Oz) e quella del 1985(Ritorno a Oz).
Questa volta si narra della storia del mago, con un breve focus sulla sua sfortunata realtà, dov'è costretto con beceri trucchi di magia a guadagnarsi da vivere, non dosdegnando mai , non appena se ne presenti l'occasione, di infilarsi nelle mutande delle belle ragazze che gli girano attorno. Il mago Oz, diminutivo di Oscar, venuto dal Kansas è un egocentrico fenomeno da baraccone, cinico e calcolatore, bugiardo e avido. La sua vita viene sconvolta quando dopo uno spettacolo, sfuggito a una folla furiosa che delusa dalle sue finzioni voleva linciarlo, è rapito da un grigio e violento ciclone che lo catapulterà in un mondo ricco di paesaggi fiabeschi e singolari creature. Il mago incontra subito una splendida donna (Theodora) che dice di essere una strega e che spiega come il suo arrivo non fosse casuale ma già profetizzato e atteso da tempo. Senza dimenticarsi di sedurla e dopo aver fiutato un affare che potenzialmente l'avrebbe reso schifosamente ricco decide di sfruttare l'occasione e fingersi protagonista di una profezia di cui nemmeno conosceva l'esistenza. La strega Teodora è ormai completamente ammaliata dal mago e lo porta da sua sorella, Evanora, nella citta di Smeraldo. Quest'ultima spiega al mago che per diventare re del regno di Oz (questo il nome del mondo magico) sarebbe bastato cercare la "strega cattiva" e distruggere la sua bacchetta. Il giovane mago parte all'avventura quindi, portando con se una scimmia assistente, volante e parlante, conosciuta appena approdato a Oz. Lungo il cammino si unisce al gruppo anche una simpatica bambina in miniatura fatta di porcellana che guarisce da un amputazione di arti semplicemente con della colla. La strega cattiva è in realtà la strega buona, Glinda, e chiede aiuto al mago per convincere i cittadini a ribellarsi, cacciare la vera strega cattiva, riprendersi la città e vivere per sempre felici e contenti. Si la trama è molto avvincente. Così gli abitanti di Oz (cioè dei nani, dei bavaresi inquietanti e dei vecchi molto simili a una comunità di ebrei) fidandosi ciecamente del loro leader, riescono a organizzare un'epica battaglia. Battaglia nella quale viene finalmente fuori la grande bontà che da sempre si celava nel cuore del mago antipatico e ninfomane. Con un delizioso quanto inutile escamotage finge di essere ucciso per poi ricomparire e, attraverso l'aiuto degli abitanti e delle sue straordinarie invenzioni/illusioni, vincere la guerra, riportare la pace e diventare re.
Il film non è un granchè, la prima nota negativa la meritano gli effetti speciali, molto più adatti a un cartone animato, e anche se questo ci assomigliava molto non lo era. Si riusciva senza difficoltà a distinguere tutti quei momenti in cui il computer sostituiva i personaggi e i paesaggi, rendendo tutto lontanto e irreale. Ciò è probabilmente fatto con intenzione per esaltare il velo magico che rende Oz un regno fiabesco, comunque sia non trovo parole più altolocate per esprimere che facevano un pò schifo.
Interessante e come al solito efficace è l'uso del bianco e nero, per descrivere la realtà in cui il mago sembra intrappolato, che si trasforma in vivaci colori quando costui "naufraga" a Oz, mondo in cui la fantasia e la realtà non sembrano essere molto distanti. La trama, se pur fedele nei limiti del buon senso al romanzo, è elementare; è un viaggio introspettivo nell'animo del protagonista, ambizioso inventore, fan e seguace di Edison, ma uomo troppo attaccato alle passioni e con il vizio di non pensare mai a nessuno oltre che a sè stesso. La sua vicenda lo porta a maturare dal punto di vista umano, gli insegna la comprensione, la compassione e la solidarietà, se pur con un cospicuo incentivo, riuscendo però alla fine a realizzare il sogno di essere un grande mago.L'ingresso nel mondo di Oz
Nulla da ridire sul cast e sulle loro interpretazioni. Oltre alle bellisime ragazze streghe Michelle Williams (Glinda), Rachel Weisz(Evanora) e Mila Kunis (Teodora), bravo anche il protagonista James Franco nel creare un personaggio antipatico ma intrigante; ha impersonato bene, come spesso gli capita, la classica faccia da sberle. Molto divertente come al solito Zach Braff, la scimmia assistente e nonostante non abbia avuto un ruolo degno di lui ha contribuito a rendere il film perlomeno scorrevole.

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