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giovedì 13 novembre 2014

I 5 motivi per cui anche tu odi whatsapp (e il genere umano)

In un’epoca, quella odierna, in cui comunicare diventa allo stesso tempo più facile e infinitamente più difficile arriva whatsapp a darci qualche garanzia. La garanzia, una su tutte, è quella di non dover più pagare gli SMS, che ci interessa poco ormai, associata al fatto che in fondo odiamo un po’ tutto il genere umano appena visualizza ma non risponde ai nostri messaggi. Vero odio amici Freakettoni, secondo solo all’astio che proviamo verso lo stesso whatssapp. Ecco, dunque,  i  5 motivi per cui tutti noi odiamo whatsapp:




  • Orario dell’ultimo accesso. Da sempre all’interno delle conversazioni con i nostri contatti sulla app possiamo vedere il loro ultimo accesso e in questo modo, confrontandolo con quello in cui abbiamo spedito loro l’ultimo messaggio senza risposta, capire se non si connettono da un po’ o l’hanno visto ma si rifiutano di rispondere. Niente più scuse del tipo:”mah guarda…io non ho ricevuto niente” oppure:“ è solo che non guardo il cellulare da un po’”. In sostanza un motivo in più per odiare l’umanità e distruggere amicizie decennali.imgres

  • Doppia spunta blu. Come già detto, siamo in grado da sempre di capire se il nostro contatto in chat se ne sbatte di quello che abbiamo da dirgli o meno, tuttavia gli sviluppatori di whatsapp (che possiamo identificare negli stessi di Facebook) sono decisamente sadici e hanno pensato bene di rendere la cosa ancora più palese: quando a fianco all’ultimo messaggio spedito si accendono due spunte blu allora non serve più confrontare orari o altro per essere certi della lettura. Insomma, già molte autostime erano crollate, ora il tasso di suicidi si è impennato del 400%.

  • Francesco Sole. Ogni volta che esce un piccolo aggiornamento della app il buon vecchio Francesco Sole ci tormenta con le sue turbe psichiche riguardo chi ignora i suoi messaggi  attaccando quintali di post it in giro per casa. Che whatsapp e il Franci si siano messi d’accordo? Sul romperci le palle di sicuro.

  • images (1)I gruppi. Il 90% degli utenti di whatsapp pensa che creare gruppi come ad esempio “quelli del celcetto”  o “quelli dell’uni” sia la cosa più utile dell’universo:”certo!così evitiamo di scriverci tutti in privato e poi doverci riferire le cose!” direte voi. Forse avete ragione, se non fosse per il fatto che appena viene posta una domanda su un gruppo prima che qualcuno si prenda la briga di rispondere passano tranquillamente dalle 20 alle 30 ore. E questo perché se la domanda è posta “al gruppo” allora nessuno si sente chiamato in causa personalmente e tutti attendono che il primo coraggioso risponda per primo. Che poi la prima risposta di solito sono foto porno o battute condite da bestemmie. Tutto ciò porta a decine di risposte come: “ahahahah!” oppure “non si può!”  che non vogliono dire altro che decine di notifiche rumorose che ti martellano il cervello attraverso la suoneria. E pensare che sono gruppi di amici…li odi già tutti non è vero?!images

  •  Foto dei contatti. Diciamoci la verità: finchè ci limitavamo ad utilizzare social network come facebook o twitter ci si imbatteva quasi esclusivamente in giovani e si finiva per attribuire proprio all’età certe foto imbarazzanti o certi stati pietosi. Oggi, grazie a whatsapp, sei benissimo in grado di vedere quando tuo zio di quarto grado decide di impostare come propria immagine di profilo una sua foto con tanto di canottiera sporca di sugo o quando, invece, preferisce mutare il suo status da “in riunione” in “al cesso”. Insomma, se anche a te, nonostante tutto, era rimasto un briciolo di rispetto per le persone più vecchie: beh grazie a whatsapp ora hai perso anche quello!


 

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