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lunedì 17 novembre 2014

I Migliori Terzini di sempre!

Si chiude con questo articolo la sezione del freaky dedicata ai migliori interpreti della fase difensiva della storia del calcio. Seguendo il famoso motto “dulcis in fundo” abbiamo deciso di chiudere il reparto arretrato con uno dei ruoli più amati qui in redazione, ma al contempo uno dei più sottovalutati del gioco del pallone: il terzino. Diciamo che i terzini sono da dividere storicamente in due grandi categorie: prima di tutto abbiamo quelli che interpretano il ruolo come si faceva prima del 1974, ovvero quelli prettamente difensivisti, e in secondo luogo quelli che hanno cercato di rivoluzionare e integrare maggiormente nel gioco di squadra questo tipo di giocatore, ovvero i così detti “esterni bassi”. Prima dei mondiali del 74, infatti, il terzino era un semplice difensore laterale, si limitava a contenere le scorribande degli esterni avversari per poi fermarsi, in fase di impostazione, sulla linea di centrocampo. Questo modo di vedere il ruolo è, molto probabilmente, il motivo principale per cui l’intera categoria è da sempre snobbata a livello di considerazione: nelle squadre dilettantistiche, infatti, ancora oggi è diffusa l’usanza di piazzare in questa posizione i difensori meno dotati, in modo da limitare alla fascia i danni che possono produrre. Con l’arrivo del calcio totale olandese, finalmente, abbiamo avuto i primi terzini che osavano oltrepassare la metà campo fino a spingersi sul fondo passando per diverse triangolazioni e sovrapposizioni coi centrocampisti: pura fantascienza fino a pochi anni prima. Col passare del tempo tale tendenza si tuttavia esasperata in alcuni casi, in cui la fase difensiva viene completamente tralasciata. Fine del predicozzo: possiamo passare ai 10 terzini più forti di sempre secondo il Freaky:imgres




  • Giuseppe Bergomi. Bandiera dell’Inter e della nazionale per 20 anni, lo zio più famoso d’Italia è passato alla storia per 3 cose: le sue doti in campo, la sua frase “andiamo a Berlino” ai mondiali 2006 e l’imbarazzantissimo monociglio che ha portato con orgoglio per gran parte della carriera. Interprete moderno del ruolo, ha saputo unire grandi doti di spinta con spiccate capacità difensive che gli hanno permesso di finire la carriera anche come centrale.

  • downloadGiacinto Facchetti. Rimaniamo in casa Inter per parlare di uno dei calciatori più corretti di sempre, probabilmente il principale precursore del ruolo come lo interpretiamo oggi. 2 Champions League in bacheca insieme a un argento ai mondiali e una vittoria agli europei (l’unica Italiana). Pochi sanno che l’europeo del 68, appunto, lo dobbiamo soprattutto a lui considerando che dopo il doppio pareggio con l’URSS in semifinale fu grazie al suo lancio della monetina che ci conquistammo la finale.images (2)

  • Ronald Koeman. Calciatore dottissimo tecnicamente e fisicamente , riusciva a interpretare tranquillamente i ruoli di libero, mediano e terzino. Uno tra i pochi olandesi fortunati  ad aver vinto qualcosa con la nazionale (l’europeo dell’88), in Italia lo odiamo particolarmente per la punizione decisiva nella finale di Champions League con cui consegnò la coppa al Barca nella finale contro la Sampdoria nel 1991.

  • download (1)Paolo Maldini. Esempio in campo e fuori, Paolino è indicato da molti come il calciatore moderno per eccellenza. Grazie alla sua infinita carriera trascorsa tutta nel Milan è riuscito a mettersi in bacheca 2 o 3 coppette: 5 Champions League, 7 campionati e un secondo posto al pallone d’oro. Da segnalare anche i campioni con cui è sceso in campo nella sua carriera: Gullit, Van Basten, Savicevic, Baggio, Shevcenko, Baresi, Albertini, Kaka e moltissimi altri. Grandiosa la sua idea di lasciare la nazionale nel 2002, giusto in tempo per saltare il mondiale 2006 in cui i suoi compagni si laureano campioni del mondo.images (3)

  • Philipp Lahm. Nato e cresciuto a Monaco di Baviera, Philipp, tanto per cambiare, gioca ininterrottamente dal 2002 ad oggi nel Bayern e nella Germania, vincendo tutto quello che si può immaginare sia con il club che con la nazionale. Non particolarmente dotato fisicamente ma in possesso di un talento cristallino Philipp ha la dote principale di aver sopportato quel rompi palle di Beckenbauer  per tutta la sua carriera senza mai cercare di colpirlo con un badile.

  • imagesMaicon. Interprete straripante del suo ruolo nell’Inter del triplete, Maicon ha saputo unire il suo talento nella spinta e nel concludere a rete con una buona sicurezza difensiva. Unica pecca nel suo palmares è la mancanza della coppa del mondo, mancata in più occasioni con suo Brasile. Noi amiamo ricordarlo per l’esultanza dopo un gol in un Siena-Inter  “Io sono forte!!”.images (5)

  • Cafù. Famoso tanto per la sua simpatia quanto per il suo talento, Cafù era il prototipo del terzino fluidificante. Ultimo capitano del Brasile ad alzare la coppa del mondo, si era imposto a livelli altissimi durante lo scudetto della Roma del 2001 anche se aveva già preso parte al mondiale del 98 e del 94. Palmares di tutto rispetto anche per lui che con il Milan riesce a portarsi a casa tutto quello che c’è da vincere con un club.

  • images (4)Gary Neville. La bellezza di 12 campionati inglesi in bacheca fanno di Neville il membro più scarso della famosa “classe del 92” del Manchester United. Nonostante le due champions in bacheca il momento più alto della sua carriera rimane, proprio durante la prima finale del 1999 vinta all’ultimo minuto, quando rimane (unico tra i suoi compagni) a difendere fuori dall’area avversaria nonostante anche il portiere Peter Schmeichel fosse salito a saltare di testa.

  • Roberto Carlos. Cacciato da un lungimirante Moratti dall’Inter per fare spazio a un giovane edownload (2) promettente Sforza, Carlos si mette in luce per la sua corsa e la potenza del suo sinistro. Dal 96 al 2007 è una certezza del Real Madrid dei Galacticos e del Brasile con cui porta a casa rispettivamente 3 Champions league e un Mondiale. Esaltante anche l’avventura all’Anzi in Russia dove, nonostante lo squadrone allestito, riuscirono a centrare solo un paio di qualificazioni in Uefa e tanti tanti insulti.

  • images (1)Andreas Brehme. Forte di una carriera giocata ad altissimi livelli tra Inter, Bayern e Kaiserslautern, condita da un titolo mondiale con la Germania e una coppa Uefa con l’Inter, Brehme si riduce a pulire i bagni per ripagare i numerosi debiti contratti proprio quest’anno. Bizzarro constatare che questo posto di lavoro gli sia stato trovato da quel simpaticone di Beckenbauer, intenzionato ad aiutarlo una volta tanto: eh si, a volte si rivela essere un tenerone.

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