In questo breve ma intenso romanzo si narra di Lake Weston, scrittore per bambini: una qualifica che lo ha reso famoso ma che è soprattutto una prigione per un uomo dal temperamento che non rifiuta sbronze colossali e imprecazioni colorite, a cui si addice qualsiasi impiego tranne questo. Lui vorrebbe scrivere d’altro, ma per tutti è Lake Weston, scrittore per bambini.
Agli editori interessa solo sfruttare il suo successo. La sua vocazione per una scrittura impegnata riemerge quando la situazione politico-sociale in Gran Bretagna precipita in modo vistoso: onnipresenti occhi elettronici che spiano la cittadinanza, intercettazioni telefoniche, leggi antiterrorismo che stanno strangolando le libertà civili… e questi allarmi bomba che diffondono la paura. Qualcuno dovrebbe denunciare che è in atto una cospirazione, e perché non lui? Purtroppo c’è chi pensa che Lake Weston, scrittore per bambini, farebbe meglio a non occuparsi dei grandi. E intende spiegarglielo. Con ogni mezzo lecito e non.
La trama risulta assai gustosa, arricchita dal fatto che ogni atmosfera o stato d’animo vissuto dal protagonista viene descritta attraverso un brano di
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Bob Dylan, Lake Weston infatti ne è completamente ossessionato e ha una dipendenza per il suo ascolto simile a quella che si ha per alcol o droga: deve avere le sue dosi al momento appropriato. Del resto che lo stesso autore sia un grande fan di Dylan lo si capisce semplicemente dal fatto che il titolo stesso del romanzo è un frammento di “Just Like Tom Thumb's Blues” del cantautore americano. Il finale del racconto è inoltre talmente realistico da renderlo sempre attuale.
Amate Bob Dylan o volete conoscerlo? Avete adorato 1984 e Orwell e volete riviverne alcune atmosfere? Siete dei semplici fan del thriller vecchio stampo? “Stato di emergenza” è una miscela esplosiva di tutto questo destinata a tenervi attaccati alle sue pagine ed a rimanervi dentro.
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