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mercoledì 20 marzo 2013

La chiesa, un'istituzione in declino

 

[caption id="attachment_30" align="alignright" width="378"]Giotto - La chiesa che sprofonda è sorretta da san Francesco. Giotto-Il sogno di Innocenzo III. La chiesa che sprofonda è sorretta da san Francesco.[/caption]

Dopo un breve ma come al solito illuminante colloquio con mister Martin "The Myth" Morton si è deciso di premettere che quelle che seguono non sono nè le parole di un ateo nè le parole di un cattolico.

In queste settimane, guardando alcuni servizi delle Iene, sono stato contento di scoprire come sia iniziata, anche mediaticamente, un'opera di demolizione della chiesa cattolica, ormai da secoli un'istituzione in declino. Spero che l'entusiasmo portato dall'elezione del nuovo papa non convinca il programma a rinunciare a tale opera. L'ho visto il nuovo papa, un ragazzo a posto, un tipo un pò freaky, arrivato con l'obiettivo di risollevare la chiesa da una crisi profonda ma tuttavia consapevole di non poter fare molto per contrastare e cambiare il lento destino della casa di Dio. Potrà forse far si che vengano fornite risposte a tutte quelle domande scomode delle Iene. Si sanno nomi, cogomi e peccati di quei preti che hanno abusato di ragazzi che frequentavano la loro parrocchia, violando la loro innocenza e turbando le loro menti. Eppure quando a parroci e cardinali viene chiesto di spiegare perchè la chiesa sapeva tutto e non faceva nulla di concreto tacciono, restano in silenzio perchè queste sono le direttive superiori. A parte questo il processo di secolarizzazione che vede la chiesa estinguersi sostituito da globalizzazione e scienza è a un punto chiave. La realtà è che nella chiesa la spiritualità non conta più niente. I valori su cui è stata fondata se li sono dimenticati tutti per privilegiare potere, denaro e popolarità. Le guerre delle crociate (si pensa avviate anche per scopi commerciali), il processo a Galilei, i preti pedofili; la chiesa pècca di continuo e la modernità e la scienza ormai le hanno fatto perdere la solidità del suo ruolo. Quello di unire gli uomini, i fedeli, attraverso fratellanza e solidarietà, promettendoli nell'aldilà un riscatto per le loro sofferenze. Voltaire diceva che la religione inganna tutti: i poveri, facendoli accettare la loro condizione; e i ricchi, estorcendo elemosine in cambio del perdono alle loro impunità.

La parentesi dei preti operai, movimento nato in Francia nel secondo dopoguerra e sviluppatosi in tutta Europa negli anni '50, è emblematico per sottolineare l'ipocrisia della chiesa. Alcuni preti, decisi a dare un cristiano contributo per ricostruire la società, tralasciarono i loro doveri da parrocchiani per unirsi agli operai nelle fabbriche e lavorare, sperimentando di persona cosa vuol dire lottare essendo deboli. Papa Pio XII però, nel 1954, si sbarazzò del movimento, obbligando i preti a riprendere i loro obblighi pastorali, e lo accusò di non essere in linea con l'integrità della fede. Vabbè.

La chiesa non serve più ma il suo declino non vuol dire l'estinzione di una religione che comunque, in tanti modi concreti, allevia sofferenze in tante parti del mondo. La religione dovrebbe essere però una scelta e non un obbligo come sembra in questo paese. Credo che alla chiesa piaccia il denaro e credo che ciò sia una piaga per l'economia italiana. "I costi della chiesa", un'iniziativa dell'UAAR volta a far luce nelle casse cattoliche, stima l'entrate annuali della chiesa attorno ai 6 miliardi di euro. Altro che Coca-cola company. Nonostante un discreto fatturato la chiesa necessita, e infatti privilegia, di una miriade di agevolazioni. Ad esempio l'esenzione da irpef e iva, la riduzione di irap e ires e il lungo elenco di contributi (soldi delle casse comunali): contributi ai "grandi eventi" della chiesa, i contributi per le scuole cattoliche, per l'editoria cattolica, per l'edilizia cattolica. Poi i contributi per i cappellani: quelli cimiteriali, quelli nelle forze armate, quelli nella polizia, quelli nelle carceri... Ma gli appassionati di lettere e numeri (numeri molto alti) possono approfondire la questione economica su icostidellachiesa.it.

Purtroppo per lei la chiesa è stata fondata su principì e comportamenti trascendentali che non appartengono agli uomini, tutti cosi simili e desiderosi che la propria realizzazione sia qui e non in un ineffabile aldilà. Col tempo e con la storia di questa millenaria realtà ci si è accorti di come sempre più le istituzioni fanno gli uomini e non viceversa. Ora mi godrò le vacanze di Pasqua, la mia festa preferita dopo il Natale.

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