Da alcune settimane sta spopolando su YouTube come uno dei video più visti e sponsorizzati un filmato di quasi 5 minuti dal titolo

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Attraverso un ipotetico scenario della propria vita ci mostra quanto, attraverso le foto e i video postati sui social, siamo sempre intenti a ingigantire quello che facciamo al fine di apparire cool agli occhi di questa comunità di amici virtuali. Nonostante i contenuti multimediali di ogni esperienza che facciamo siano apprezzati anche con decine di Like, se a vivere queste avventure siamo soli allora nemmeno l’apprezzamento di tutto il web potrà mai compensare la solitudine reale di cui soffriamo. Dopo averci fatto vedere quanto la vita può essere bella se solo si alza la testa dallo smartphone, mostrandoci, oltre che una felice vita familiare, addirittura la sua ipotetica sofferenza per la morte della ipotetica moglie (un pelo eccessivo e drammatico) arriva il consiglio finale e definitivo: “uscite nel mondo, lasciate a casa le distrazioni!”, riprendendosi mentre lascia lo smartphone a casa prima di chiudersi la porta alle spalle. E ancora: “basta guardare questo video, vivete la vita vera…”.
Nel complesso, come già detto, il video risulta ben montato e con una forte carica emotiva: non stupisce che proprio la lacrimuccia, che può scendere facile mentre lo si guarda, abbia fatto spopolare il video e salire le visualizzazioni e condivisioni alle stelle. Certo è che: un conto è non avere amici nella vita reale ma solo sui social ed un altro è, come il 99% dei ragazzi, averne in tutti e due i mondi.

Un altro fatto da non trascurare è che la clip abbia avuto tutto questo successo sui social. Che tanti ragazzi condividano sui social un video spiccatamente anti-social è piuttosto contraddittorio. In sintesi sembra che il video stia avendo il semplice effetto di far commuovere e riflettere gli iscritti ai social per un secondo, per poi lasciarli vivere la loro vita come al solito. Il problema sembra ridursi sempre allo stesso concetto: i social network, così come internet, non sono buoni o cattivi di per sé. A farli diventare tali ci pensano gli usi o abusi che ne facciamo. Perché lanciare l’allarme sociale quando smartphone e pc possono essere, come sono nella grande maggioranza dei casi, dei semplici potenziamenti di quella che è la normale vita dell’individuo?
Ecco il famoso video
http://www.youtube.com/watch?v=s0PZnmv3ptQ&list=TL9sz6_UC7ae2OC9VwxLfhwnUqmd2n0BPo
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