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Passando in rassegna le ultime 4 partite di Champions ed Europa League è impossibile dire il contrario: Atletico Madrid-Chelsea ha visto gli uomini di Mourinho proporre quel buon vecchio difensivismo che l’ha sempre contraddistinto quando il gioco si faceva duro. Difesa più rocciosa che mai e centrocampo di interdizione con tanto di telespalla Bob-David Luiz alzato sulla linea di Lampard che non è più il cannoniere di un tempo. Il pareggio è tutto a vantggio dei blues che ora potranno far valere la legge dello Stanford Bridge, un terreno difficile per chiunque. Se il club di Abramovich è sempre stato il più italiano tra gli inglesi in senso negativo, dall’altra parte abbiamo visto i limiti dell’Atletico, che si propone come il più italiano tra gli spagnoli in positivo, con la sua tattica e la sua organizzazione di gioco. Real Madrid-Bayern Monaco è stata una partita all’insegna del difensivismo da parte degli spagnoli, i quali hanno lasciato senza grossi patemi d’animo il pallino del gioco ai bavaresi che tuttavia si sono fatti uccellare in contropiede come dei novellini qualsiasi: non certo il comportamento che ci si poteva attendere dai campioni in carica di tutto quello che c’è da vincere. Ad un occhio poco attento può sembrare che questo trend si sia fermato alla Champions League, in realtà anche alla Juve, impegnata ieri sera in Europa league con il Benfica è toccata la stessa sorte. I bianconeri, che una squadra italiana lo sono per davvero, vengono fregati da
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un gol al secondo minuto, causato da una svista su calcio d’angolo, per poi attaccare come disperati contro il muro difensivo arcigno dei portoghesi. Dopo un’intera partita di sforzi offensivi gli uomini di Conte hanno trovato il pareggio con Tevez, salvo poi essere trafitti da un’eurogol per il 2 a 1 finale. Che dire? Facendo la parte della grande in Europa League la Juve è sempre obbligata a fare gioco, ma essere affrontata in questo modo è qualcosa di cui non credevamo capace neanche il peggior Sassuolo. Siviglia-Valencia è forse l’unico match che si è savato dal difensivismo più noioso che si sia visto negli ultimi anni.
Certo, probabilmente le gare di ritorno stravolgeranno i punteggi dell’andata, tuttavia quello che ci auguriamo è di non vedere più il catenaccio in Europa. Se questo dovesse essere il trend che ci aspetta nei prossimi anni nelle coppe, con Borussia e Barca (per nominarne 2 che il gioco lo fanno eccome) fuori dai giochi gia ai quarti ci troveremo ad essere battuti con la nostra stessa moneta: i catenacciari però stavolta siete voi!
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