
“Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l'apprezzo, Dio mi sia testimone che l'apprezzo, ma non è abbastanza”
[caption id="attachment_516" align="alignleft" width="274"]

Più che il drammatico suicidio con cui ha posto fine alla sua vita a noi piace ricordare ciò che di grande ci ha lasciato Cobain: la sua musica. Probabilmente dopo la fine dei Nirvana non si è più visto quel mix di rabbia e malinconia che la sua voce roca ma anche morbida sapeva suscitare e mai più si vedrà. Ci hanno provato in tanto a raccontare la sua fine in diversi modi: su tutti il regista Gus Van San con il suo Last Days. I Blink 182 lo citano in Adam’s Song, i Red Hot Chili Peppers in Tearjerker, Tarantino voleva farlo partecipare come attore a Pulp Fiction: chi altro ha saputo divenire una figura così solida e conosciuta nella cultura mediatica di tutto il mondo in così poco tempo? Probabilmente tutti i menbri del “club 27” direbbe qualcuno. Si, quel gruppo di artisti morti all’età di 27 anni e trasformatisi in leggende della musica imediatamente, probabilmente senza nemmeno rendersene conto: Jimi Handrix, Jim Morrison, Janis Joplin e Brian Jones su tutti. E perché non James Dean? 3 film all’attivo per James come i 3 album di Kurt…certo l’età della scomparsa era un’altra ma poco importa: la ribellione verso il sistema testimoniata da questi due miti è ancora tangibile a 59 e 20 anni dalle morti.

Paragoni del genere non bastano comunque a rendere il vuoto lasciato dal genio musicale di Cobain nel mondo del rock. Spesso Kurt indossava una maglietta nera con scritto “Grunge is Dead”ovvero “il Grunge è morto” riferendosi così al genere che lui stesso suonava, io credo che la sua scomparsa sia avvenuta inveca proprio il 5 Aprile 1994 in contemporanea con la morte del suo interprete più forte e rappresentativo.
Nel frattempo, solo quest’anno, la marca di birra Bavaria ha lanciato uno spot in cui si vede Kurt (insieme a Elvis, Marilyne Monroe, John Lennon, Tupac e Bruce Lee) che vive su un’ isola deserta prendendo il sole e bevendo della buona birra e inoltre Paul McCartney ha vinto il grammy come “best song” per la collaborazione con gli altri 2 ex Nirvana (Cut me some slack, ascoltala QUI)…tuto sommato…è come se Kurt non fosse mai morto.
Nessun commento:
Posta un commento