Post più popolari

mercoledì 23 aprile 2014

OK Computer! (9/10)

Per tornare alla musica ci sembra doveroso spendere giusto qualche riga a descrivere ed elogiare una delle pietre miliari per il rock delle nuove generazioni, uno di quegli album che riesce a mantenere intatta la propria influenza anche dopo decenni. Ben 16 anni dopo eccoci qui a riportare alla mente Ok Computer, il terzo album dei Radiohead, che dal 21 Giugno 1997 possono tranquillamente essere considerati mostri sacri del rock. cope E chi se l'aspettava? Sono passati dodici anni da quando alcuni inquieti ragazzi all'Abindon School di Oxford decidono di metter su una rock band e chiamarla (senza grande inventiva) On a Friday, l'unico giorno in cui la band riusciva a provare insieme. In questi dodici anni gli "On a Friday" sono diventati adulti, hanno cambiato nome su richiesta dell'etichetta e cosa più importante hanno dato al mondo prova del loro talento prima con il discreto esordio di "Pablo Honey" (1993), e poi con le sonorità di "The Bends" (1995), album che dimostra le doti superlative con gli strumenti dei ragazzi di Oxford. Bene, dopo l'ottimo "The Bends", intelligente e riuscito tentativo di discostarsi dall'onda BritPop che sembrava l'unico modo per poter vendere in Gran Bretagna, era lecito aspettarsi una band che si sedesse sugli allori, che portasse avanti qualcosa di già sperimentato, che cavalcasse l'onda diciamo. Ed ecco invece il salto di qualità dei Radiohead; Ok Computer è sicuramente un disco pretenzioso, perchè Thom Yorke e soci hanno voluto assimilare sounds da praticamente qualsiasi registro musicale degli ultimi trent'anni che li abbia minimamente influenzati. Ciò nè fa nascere un disco eccezionale,si riescono a legare, disarticolare, negare, contrarre, sintetizzare stili e strutture che derivano da ogni angolo dell'universo rock (e Paranoid Android è l'emblema di tutto ciò). Folk, psyckedelhic eredità dei Pink Floyd, Punk, post-grunge e una spinta progressiva, il tutto sapientemente sintetizzato dall'onda elettronica; anche grazie alla collaborazione con il Radiohead n. 6, il produttore Nigel Godrich, che ci tiene sin da subito a trasformare la rock band in un gruppo di artisti maturi: cerca di limitare lo stridere confuso delle chitarre che caratterizzavano i primi due lavori e lascia spazio a dei giri si nitidi ma altrettanto devastanti.conc
I Radiohead hanno voluto dimostrare di essere bravi, di essere i migliori in circolazione con le chitarre, ma chissà se si aspettavano di entrare nella storia con questo disco. Eppure il disco non appare mai una celebrazione del rock e senza girarci troppo attorno, non lo è affatto. Ok Computer non è solo grande strumentalismo ma è anche una grande espressione culturale di Yorke, che in questo album ha regalato testi che alcuni hanno ben pensato di far studiare all'università. L'avversione dei Radiohead e di Yorke nei confronti di società moderna e informatica dominante era già stata captata nel passato della band però è solo questo mix tra la grande musica e la ricercata raffinatezza letteraria che riesce ad esprimere appieno, come solo i Nirvana erano riusciti a fare, la malinconia e la tristezza che la band vuole trasmettere: le tematiche affrontate sono esplicite, moderne e complesse. In un epoca dominata da valori ineffabili e inafferrabili Yorke ci si mostra come poeta moderno e ci mette disgustato di fronte alla nostra condizione di crescente conformismo, di spersonalizzazione individuale, di sogni artificiali e di conseguente, inevitabile, tristezza. Cerca addirittura una soluzione nella ballata romantica che è "Lucky", una soluzione tanto semplice quanto spesso snobbata come l'amore.

[caption id="attachment_552" align="alignright" width="184"]Yorke e il suo urlo Yorke e il suo urlo[/caption]

I temi attraversano la musica arrivano al cervello e al cuore, tutto ciò che esce da Ok Computer è molto "palpabile" ed altrettanto palpabile è l'atteggiamento con il quale i Radiohead provano a confrontarsi con tutta la malinconia che loro stessi descrivono. Non c'è grande speranza, nè grande prospettiva eppure la sublime bellezza della melodia suggerisce di essere un pò più forte, di prendere consapevolezza e di affrontare la fine, più che aspettarla.
E il pubblico? Appena dopo essersi conquistati l'affetto e l'approvazione in patria con "The Bends" (come già detto) un'immediata svolta visionaria della band è una forte scommessa commerciale, una delle prime sfide lanciate dai ragazzi di Oxford alle grandi etichette (l'apoteosi è l'uscita nel 2007 di "In Rainbows", acquistabile in formato digitale pagando quanto vuoi). E la scommessa viene vinta, oltre al grande impatto commerciale Ok Computer arriva in vetta alle maggiori classifiche europee e anno dopo anno l'influenza dell'album e della band si fa più leggendaria. Basta solo citare i Coldplay e i Muse per ringraziare sentitamente i Radiohead di averci regalato queste dodici perle in un decennio cupo e ricco d'angoscia.
Airbag.
Paranoid Android.
Subterranean Homesick Alien.
Exit Music (For a Film).
Let Down.
Karma Police.
Fitter Happier.
Electioneering.
Climbing Up the Walls.
No Surprises.
Lucky.
The Tourist.

http://www.youtube.com/watch?v=Oyixl_MqlDc

Nessun commento:

Posta un commento