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venerdì 28 marzo 2014

Monopolio Bayern, inglesi in crisi e fair play finanziario

Si parla molto di un calcio italiano in crisi ormai da tanto tempo, ma noi del Freaky lo amiamo e lo difendiamo da sempre. Premier, liga e Bundesliga ci guardano dall’alto da qualche anno nel ranking europeo ed è opinione sempre più diffusa che questa classifica sia sinonimo di qualità. Ai soliti disfattisti che adorano gettare fango sul nostro calcio ha però risposto per le rime un personaggio insospettabile, uno che ha allenato in tutta Europa e ha vinto ovunque. Uno che sa benissimo quanto abbiamo da imparare dal calcio straniero in fatto di tifo, stadi e quant’altro ma che conosce anche le potenzialità delle

[caption id="attachment_503" align="alignright" width="225"]Mourinho festeggia il suo primo titolo al Chelsea nel 2006 Mourinho festeggia il suo primo titolo al Chelsea nel 2006[/caption]

nostre squadre e la facilità con cui chi oggi è l’ultima ruota del carro domani può rivelarsi tra le prime in Champions: Josè Mourinho. A un giornalista italiano che gli chiedeva quanta distanza ci fosse tra il calcio italiano, ormai fuori dai giochi per la coppa campioni dopo il flop del Milan, lo special one ha risposto per le rime che anche il calcio inglese (dove milita attualmente col suo Chelsea) non se la passa poi molto meglio. In fin dei conti su 8 squadre presenti ai quarti le inglesi sono solo 2 e per miracolo considerando la rimonta del Manchester sull’Olympiakos, mentre di italiane in Europa League n’è rimasta solo una, la Juve, ma dopo uno scontro fratricida con la Fiorentina (un’illustre pretendente al titolo) e l’esclusione del Napoli piuttosto sfortunata. Sarebbe potuta andare molto meglio per le nostre formazioni, non c’è dubbio: anche perché ricordando le drammatiche eliminazioni dalla Champions di Juventus e Napoli non ci siamo mostrati così inferiori come a qualcuno piace credere.
Non sputa nel piatto da cui ha mangiato dunque quel simpaticone di Mourinho, non rinnegando il suo passato glorioso all’Inter, tuttavia non fa nemmeno la scarpetta in quello da cui si sta cibando adesso per proseguire nella metafora: i tempi in cui in semifinale di Champions arrivavano 3 inglesi su 4 posti disponibili sono lontani!
Mi sembra inoltre doveroso aprire una parentesi sul calcio tedesco: un campionato in cui la prima della classe vince il titolo con 7 giornate di anticipo già a Marzo è scandaloso. Se

[caption id="attachment_502" align="alignleft" width="180"]oggi si beve qui al Freaky:Guardiola risponde a Mourinho vestendosi anche da bavarese oggi si beve qui al Freaky:Guardiola risponde a Mourinho vestendosi anche da bavarese[/caption]

a questo aggiungiamo il fatto che così facendo ha migliorato il proprio record, registrato solo un anno fa, della vittoria più veloce del campionato che era avvenuta a 6 giornate dalla conclusione direi che il livello è piuttosto basso, per lo meno quello delle altre pretendenti al titolo rispetto al grande Bayern. Un torneo in cui, tra l’altro, appena un giocatore esplode nel 90% dei casi va a giocare proprio per il club di Monaco assomiglia molto a un monopolio: dovrebbe essere illegale! C’è chi potrebbe obiettare che comunque i secondi della classe in Germania, il Borussia Dortmund, solo un’anno fa dominavano anche in Europa battendo il Real con una facilità disarmante e che dunque la concorrenza tra i crucchi esiste eccome. Personalmente ritengo che il “fenomeno Dortmund” sia stata un’eccezione alla regola più unica che rara: non a caso proprio quando cominciavano a insidiare il primato del Bayern ecco che i bavaresi li hanno privati di Mario Gotze in estate e si apprestano a sottrarre anche Lewandowski a Giugno. Quante probabilità ci sono che una qualsiasi altra squadra riesca a sviluppare un gruppo di giocatori forti, affiatati, di livello internazionale e abituati a giocare tra loro prima che il Bayern cominci a fare suoi i più dotati tra questi uno ad uno? Non ne ho idea! Tuttavia è quello che è successo al Borussia 2 anni fa ma temo non si ripeterà così facilmente.
Noi club italiani stiamo bene così: poveri, brutti (gli stadi) e provinciali, ma con tante

[caption id="attachment_501" align="alignright" width="195"]Platini: uno dei sostenitori del fair play finanziario Platini: uno dei sostenitori del fair play finanziario[/caption]

possibili pretendenti al titolo ogni anno. O forse non stiamo così bene, ma chissà che quando l’anno prossimo entrerà in vigore il fair play finanziario alcune di queste nostre caratteristiche non ci tornino utili: i milioni di debiti delle grandi europee con a capo sceicchi e magnati verranno sanzionati si dice e questo non può che mischiare le carte in tavola…magari a nostro favore?!

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