Mantenendo il nostro proverbiale stile in controtendenza noi del Freaky abbiamo deciso di commentare la recente notte degli oscar, che ha avuto luogo il 2 Marzo a Los Angeles. Una serata alla quale in redazione siamo storicamente molto affezionati, vista la quantità impressionante di colleghi e soprattutto amici che a questa notte vi partecipa personalmente.
A parte la delusione popolare per l'ennesima sconfitta di DiCaprio alla corsa per "miglior attore", è andato tutto secondo le aspettative dei più che hanno ormai smesso di aspettare l'edizione della svolta epocale (nella quale, ipoteticamente, si privilegi la modernità a dispetto dei tradizionalismi) e cercano solo di godersi lo spettacolo offerto, rimanendo a fare il tifo per i propri beniamini.
[caption id="attachment_469" align="alignleft" width="275"] DiCaprio mentre trama la distruzione del Kodak Theatre[/caption]
L'edizione numero 86 è stata condotta da Ellen DeGeneres, simpatica attrice e presentatrice di talk shaw, già salita sul palco del Kodak Theatre per l'edizione del 2007. Riesce a conquistare tutti con un ironia semplice e diretta, schernendo addirittura gli sconfitti; per sdrammatizzare arriva ad offrire al turbato Bradley Cooper un gratta e vinci, ordina pizza per tutti e twitta una foto con tutte le star in diretta tentando di mandare in crash il social.
[caption id="attachment_470" align="alignright" width="275"] La foto che mandò in crash Twitter[/caption]
Ma non tutti riescono ad essere divertiti. Sono addirittura 0 le statuette portate a casa da "The Wolf Of Wall Street", l'ultimo capolavoro del maestro Scorsese, che non sarà nel suo periodo di massimo splendore ma che quest'anno è stato imbidonato forse troppo in fretta. Ma David O. Russel consolerebbe Scorsese dato che anche il suo "American Hustle" ,nonostante il record di candidature di quest'anno, ben 10, è andato a casa a mani vuote. Dopo la fortunata esperienza con "Il lato positivo" dell'anno scorso, O. Russel non riesce a ripetersi, almeno secondo l'Academy. "Her", l'ultima apparizione sul grande schermo di Joaquin Phoenix, si accaparra la sceneggiatura originale, Jared Leto (frontman dei 30 Second To Mars) si conferma un'artista poliedrico guadagnandosi la statuetta per il miglior attore non protagonista, grazie all'interpretazione in Dallars Buyers Club, mentre il rispettivo premio femminile va a Lupita Nyong'o per la sua emozionante e travolgente Patsey, schiava in "12 Anni Schiavo", è il suo discorso di ringraziamento il momento probabilmente più emozionante della serata. La miglior protagonista femminile è la divina Cate Blanchett, attrice universale che si permette addirittura di sminuire il premio definendolo un giudizio soggettivo che non la innalza al di sopra delle altre contendenti, ma comunque un onore. Il premio maschile va a Matthew McConaughey, che va comunque ad abbracciare lo sconfitto DiCaprio. Il Miglior film straniero come sappiamo è del nostro amato Sorrentino, ma chissà che non avremo modo di riparlarne.
Ora va anche ricordato chi ha vinto premio al Miglior film, e non si faticava troppo a immaginare che sarebbe stato "12 Anni Schiavo". Beh, ha vinto "12 Anni Schiavo", prodotto da Brad Pitt, che narra in maniera toccante, condannatoria ed esaustiva una triste macchia nella storia americana che a detta dello stesso Pitt nessun americano aveva mai narrato(al cinema) così lucidamente.
[caption id="attachment_471" align="alignleft" width="188"] Stevone McQueen appena uscito dalla toilette[/caption]
La regia è del giovane e interessante Steve McQueen, regista inglese che ha studiato a New York e che di esperienza ne ha già collezionata parecchia grazie a lavori che hanno già colpito la critica (più che il pubblico),quali "Hunger" e "Shame", film inglesi stilisticamente da non trascurare. Nonostante l'esperienza e l'inventiva Stevone, così chiamato per la sua invidiabile mole, non è stato il miglior regista 2013, riconoscimento che è andato ad Alfonso Cuaròn per il suo formidabile "Gravity", che con 7 statuette all'attivo è il vero protagonista di quest'edizione. Un film tecnicamente perfetto, che porta a casa regia, montaggio, fotografia, sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali, oltre al premio per la colonna sonora. Una pellicola intensa e moderna, trascinata dalla protagonista Sandra Bullock, inquietamente naufraga nello spazio. Ci sono voluti più di 4 anni per la realizzazione di questo film, per la ricerca tecnologica che ha reso possibile certe riprese, quelle dell'assenza di gravità, che avessero dato all'opera la dimensione che merita.
[caption id="attachment_472" align="alignright" width="275"] Cuaròn in una scena del film[/caption]
Uno tra i migliori space-film di sempre a detta di un intenditore come George Lucas, Gravity non è il miglior film dell'anno ma esce dalla serata degli oscar più consapevole della propria grandezza, in qualche modo riconosciuta anche dall'Academy.
Nell'illusione di non aver dimenticato nulla (di ciò che è degno di essere menzionato), non ci resta che darvi appuntamento al prossimo anno, ai prossimi oscar, sperando che sia un'annata florida e stimolante per il cinema americano e mondiale!
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