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giovedì 31 ottobre 2013

Non parliamo di calcio!

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Non si parla più di calcio. Con questo non si vuol puntare il dito contro il freaky times che nelle ultime settimane ha tralasciato commenti su serie a e quant'altro, visto che in redazione già lo sapevamo che prima o poi qualcuno, sotto ricatto o meno, sarebbe tornato a scrivere di calcio.
Si vuole invece puntare il dito contro tutti quelli che preferiscono pensare ai "casi", alle polemiche, agli orecchini di Balotelli o ai panni sporchi di Conte. Per carità, le polemiche al di fuori del campo ci sono sempre state e sempre esisteranno, è solo quella legna che fa ardere il mondo del giornalismo sportivo quando il calcio e il campo danno poco di cui commentare.

[caption id="attachment_397" align="alignleft" width="284"]Balotelli prima e dopo la strigliata mediatica sul look Balotelli prima e dopo la strigliata mediatica sul look[/caption]

Certo in questo periodo il tutto sta diventando esasperante, insostenibile, e la situazione ridicolizza questo sport tanto da renderlo patetico agli occhi di un qualsiasi italiano che non lo segue. Già perchè nonostante il campo, quel rettangolo nel quale si gioca al calcio, in solo 3 mesi abbia regalato tantissimo da analizzare, si preferisce scrivere articoli e montare trasmissioni non dedicandole a chi vorrebbe sentir parlare di calcio ma a chi adora il gossip, i litigi tra i personaggi famosi (perchè purtroppo è solo questo che sono alcuni calciatori). Per esempio, sarete esasperati anche voi (sempre che non siate gli affezionati di gossip che tanto ci disgustano) dal fatto che ogni tg, ogni testata cominci con un focus sulla giornata di Mario Balotelli (solo per la cronaca ieri è andato di corpo meno regolarmente del solito). Un ragazzo 23enne che mi pare la dimostrazione concreta di come il talento non vada sempre a braccetto con il genio. Un ragazzo 23enne che ha come unica colpa di avere un carattere ben delineato, uno di quelli che quando incontri preferisci non salutare, uno di quei caratteri che è la manna per i giornalisti. E' un buon calciatore, riconosciamo che non è un campione (ma questo lo dicono i suoi numeri e il suo palmarès), ma a mio modo di vedere lo stiamo bruciando.

[caption id="attachment_398" align="alignright" width="284"]Come tutti vorremmo mario Come tutti vorremmo Mario[/caption]

Prima la troppa responsabilità, calcistica e non, che gli è stata addossata da Milan e nazionale hanno ritirato fuori quel lato di lui che tutti già sapevamo avere, il lato del ragazzino menefreghista che pensa per sè (è comunque una parte di carattere, non un reato) e poi la pressione mediatica e della gente ha fatto il resto, mettendo in crisi, a mio parere, qualsiasi fiducia in sè stesso, qualsiasi convinzione che questo 23enne aveva. E' sotto gli occhi di tutti che questo sà giocare a calcio, così com'è sotto gli occhi di tutti che questo non ha l'intelligenza che hanno altri di gestire responsabilità, pressioni ecc. (o almeno non ancora) ed è chiaro che in un paese nel quale la stampa è ridicola come in Italia, questa mancanza non te la puoi premettere, il rischio è appunto quello di bruciarsi. Che si è esagerato su Balotelli è lampante, non si può costringere un ragazzo, solo perchè simbolo (preimpostato e senza consenso) di un calcio che sempre più influenza la società, a cambiare personalità, look e stile di vita. Non è concepibile che a causa della notorietà che da il calcio al di fuori del campo si arrivi a dover subire certi trattamenti popolari e mediatici. Balotelli, a mio modo di vedere, è stato preso di mira perchè non solo è incapace di difendersi ma è anche talmente superficiale da far trapelare ogni ragazzata di cui è protagonista, diventando il titolo preferito per qualsiasi spietato redattore (come Martin Morton tra l'altro). Ci si è accorti di aver esagerato e la nuova politica che và di moda nel giornalismo è di non parlare più di Balotelli fuori dal campo, moda da tempo annunciata ma a quanto pare non ancora seguitissima. Noi comunque ne parliamo senza pudore.
Nonostante le tante righe spese, forse sprecate, all'apologia di Balotelli, ci sentiamo di condividere il messaggio che un furioso Conte ha lanciato nei vari palinsesti nel post-partita dopo il match con il Genoa. Un'altro di questi personaggi che, nonostante anni di esperienza e rapporti (tra alti e bassi) col mondo dei giornalisti, dopo un lungo susseguirsi di voci che dipingevano quelllo juventino un ambiente ormai di guerra, è arrivato al limite della pazienza chiedendo esplicitamente di smetterla.

[caption id="attachment_399" align="alignright" width="300"]Conte che qui si sfoga con i giornalisti di sky Conte che qui si sfoga con i giornalisti di sky[/caption]

Già, perchè non mi sembra neanche giusto che di calcio si senta parlare cosi poco, in un anno nel quale il campionato ha, a mio parere, raggiunto un livello di qualità che mancava da anni, ma si preferisca alimentare questo clima di tensione, di polemica, di litigi, di rotture...Tutte cose che fanno male prima agli individui coinvolti e poi al loro ambiente in generale, e in un anno che ci porta al mondiale, una competizione che per essere affrontata al top richiede prima di tutto serenità (cosa che ormai ci è estranea da tempo), questa tensione fa solo che male; ci stiamo addentrando, o forse ci siamo già dentro, un tunnel dal quale è difficile uscire. Che si parli di formazioni, di 4-3-3 piuttosto che 3-5-2, che si parli di cambi sbagliati, che si parli di giocatori forti, scarsi e brutti. Che si parli di un fuorigioco che non c'era o del rigore inventato, che si parli di presidenti tirchi e presidenti magnanimi e cosi via...
Sul campo intanto succedono cose straordinarie, la Juve forse mai cosi forte e il Napoli, che con Benitez ha trovato la personalità della big europea, che tiene ferocemente botta, e una Roma che, nonostante le altre due corazzate abbiano lasciato solo 5 punti per strada in 10 partite, è addirittura avanti! Un Milan che da anni non era cosi in crisi di gioco e di identità, con Fiorentina e Inter che stanno cercando la quadratura del cerchio per arrivare a livello di potersi giocare la qualificazione alla prossima champions. Tante squadre per pochi traguardi, e tanti grandi giocatori in cerca di gloria, questo è il campionato che ci porta al mondiale, non perdiamocelo pensando alle piccolezze che col calcio non c'entrano.

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