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mercoledì 6 novembre 2013

Masterpiece: un reality culturale?

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Cari amici Freakettoni, quest’oggi parliamo di un reality o per meglio dire di “talent show”, argomento che qui in redazione disprezziamo un po’ tutti non vi nego. Nel caso analizzato, tuttavia, ci troviamo di fronte a un esempio di programma fuori dagli schemi  e perciò unico nel suo genere: sarà anche per questo che persino il vecchio Martin Morton è arrivato a interessarvisi. Parliamo di niente meno che  Masterpiece, la trasmissioneimages che da metà Novembre vedremo raccontare la vita, le tappe artistiche e ovviamente la spietata selezione di un aspirante pubblicatore di un romanzo. Su Rai3 la domenica sera, dopo Che tempo che fa, si sfideranno a colpi di penna i concorrenti selezionati (tra i 5000 dei provini), tutti decisi ad aggiudicarsi la pubblicazione della propria opera da parte di Bonpiani. I partecipanti alla trasmissione saranno valutati da 3 giudici severissimi e avranno a disposizione durante la settimana un coach per migliorarsi. La prima fase li vedrà ridotti a 16, mentre nella seconda, prevista per Febbraio, avremo decretato il vincitore definitivo. Ogni settimana ci sarà la partecipazione straordinaria di vari protagonisti della letteratura italiana ad arricchire lo show.

Sicuramente, e questo è ciò che ci rende curiosi, uno spettacolo più decente rispetto ai classici reality come il Grande fratello o l’isola dei images (1)famosi in cui si vince, di fatto, una popolarità basata sul nulla  o si torna famosi dopo anni di oscurità. Da ammirare è chiaramente il tentativo, del tutto controcorrente, di portare la cultura in tv e per di più il fatto di mischiarla col format del talent show, in modo  forse da avvicinare persone di norma non interessate alla letteratura.

Ci sarebbero enormi dibattiti, vecchi almeno quanto Oscar Whilde, sul fatto che la cultura non sarebbe fatta per essere dipendente dal denaro ma piuttosto dal solo gusto per fare arte che sta nell’artista. Pensieri legati a questa tematica ci potrebbero condurre a ritenere una gara a premio incentrata sulla letteratura una specie di bestemmia, ma non è da noi riprendere polemiche così vecchie e forse senza fine, inoltre, comunque vada la trasmissione, la volontà che ci sta dietro è sicuramente qualcosa da apprezzare e non è il caso di fare gli schizzinosi. Le domande che ci poniamo sono, piuttosto, riguardanti il livello delle opere che verranno presentate e perfezionate: il genere romanzesco lascia le porte aperte a moltissimi sottogeneri, oltre al fatto images (2)che non sappiamo con che criteri sono state effettuate le selezioni. In secondo luogo documentandoci non siamo riusciti comunque a capire in cosa consisteranno le prove che i concorrenti dovranno superare per accedere alle fasi successive: vengono definite semplicemente “prove legate all’universo della scrittura” e, per quanto riguarda la seconda fase “prove sempre più avvincenti”. Essendo presente un coach siamo comunque portati a pensare che le prove siano legate al perfezionamento del romanzo e dunque comportino un percorso di miglioramento delle opere, il che fa ben sperare.

In fin dei conti il fatto che i contenuti e il funzionamento del “gioco” siano tenuti nascosti non è poi un male: è qualcosa che lo rende tutto da scoprire che rende noi spettatori sempre più curiosi. L’attesa per la prima puntata è molta qui da noi: che dire?stiamo a vedere!

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