Meno di un mese fa, precisamente il 14 novembre, Thohir ha esonerato Walter Mazzarri sostituendolo con un allenatore rimasto nei cuori dei tifosi nerazzurri: Roberto Mancini. Il suo ritorno, oltre a riportare speranza e entusiasmo all’ambiente nerazzurro, ha ricordato a noi del Freaky altri eccellenti ritorni più o meno fortunati. Ultimo per ordine di tempo è il ritorno di Josè Mourinho alla corte di Roman Abramovich al Chelsea. Dopo la parentesi a Stanford Bridge tra il 2004 e il 2007, Mourinho si è riaccasato ai Blues, dopo 3 anni di amore-odio al Real, nell’estate 2013 con grande gioia, dichiarando infatti di essere tornato a casa e di essere molto felice di tornare nel club di Londra. Nonostante una prima stagione terminata, come direbbe il mago di Setubal, con “zero tituli”, quest’anno il Chelsea sembra inarrestabile in Premier League e in Champions League l’unica squadra insieme al Bayern Monaco di poter sconfiggere gli alieni blancos guidati da Carletto Ancelotti. Insomma, il ritorno a Londra di Josè sembra essere più che positivo. Di tutt’altro livello sono invece i ritorni degli allenatori che andremo a trattare tra poco. Partiamo dal ritorno di Zeman alla Roma. Accolto con grande entusiasmo nella capitale dopo la grande stagione in Serie B alla guida del Pescara i tifosi giallorossi avevano grandi aspettative per il ritorno del Boemo, chissà perchè visto che non ha mai vinto nulla, anche se personalmente ammiro l’esasperazione del gioco offensivo di Zeman che regala sempre grande spettacolo. L’incantesimo infatti si spezza presto: i risultati faticano ad arrivare, Zeman prende scelte impopolari tra i tifosi come la titolarità di Tachtsidis a discapito di un certo Daniele De Rossi, uno che attualmente nel cuore dei tifosi è secondo dietro solo a Francesco Totti, e dopo solo pochi mesi il Boemo viene esonerato. L’unica nota positiva è che Zeman è riuscito a regalare una seconda giovinezza a capitan Totti, un po’ poco però per uno che nelle fantasie della piazza romanista doveva raggiungere grandi risultati. Un altro “trionfale” ritorno è quello di Marcello Lippi sulla panchina della Nazionale. Dopo aver costruito qualcosa di magnifico in Germania nell’estate del 2006, il tecnico di Viareggio viene richiamato dalla FIGC dopo l’eliminazione dagli Europei del 2008 per mano della Spagna che poi si sarebbe laureata campione. Lippi torna alla guida degli azzurri, si qualifica ai mondiali e poi...beh sappiamo un po’ tutti com’è andata, siamo finiti in un girone di ferro con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia e per una serie di sfortunati eventi siamo stati eliminati. Praticamente una Caporetto calcistica. Meglio ricordarlo per le notti magiche di Germania 2006. Comunque Zeman e Lippi sono in ottima compagnia: Capello e Sacchi al Milan, il Trap alla Juve, Bianchi al Napoli e Boskov con la Samp hanno tutti fallito al loro ritorno. Insomma, a Mancini facciamo i migliori auguri per questa nuova avventura all’Inter, siamo anche quasi sicuri che farà molto meglio di Mazzarri (se a un certo punto non comincia a piovere per il Mancio non dovrebbero esserci problemi), però vogliamo ricordargli anche che la minestra riscaldata non è mai buona.
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