Post più popolari

venerdì 20 giugno 2014

Findus vs Barilla: gay si o gay no negli spot?

Risale al settembre dell’anno scorso la famosa polemica che ha fatto discutere parecchie teste calde innescata dalla Barilla quando ha dichiarato che non avrebbe mai fatto uno spot che avesse come protagonista una coppia gay e noi del Freaky siamo ancora qui che ce ne freghiamo oggi come allora. A riaprire la discussione è stato il recente spot della Findus apertamente “gay friendly” che sembra arrivare proprio in risposta al primo e con il semplice scopo di accaparrarsi questa relativamente nuova fetta di mercato.images


Si diceva che qui da noi l’affermazione della Barilla non ha destato particolari clamori e c’è un motivo: più del 95% dei consumatori di pasta in Italia sono nuclei familiari tradizionali, che senso avrebbe andare ad accanirsi proprio su una fetta di mercato così piccola come quella della comunità omosessuale? Dal punto di vista formale dell’emancipazione dei gay potrebbe essere un passo avanti probabilmente, perché ne legittimerebbe l’immagine a livello nazionale in modo ancora più evidente, ma nei fatti cambierebbe ben poco. imgresAggiungerei anche il fatto che la Barilla, azienda da cui non siamo stati pagati sia chiaro (oppure si…vedete voi), ha semplicemente detto apertamente quello che il resto delle aziende, di food e non, non hanno esplicitato, ma hanno sostenuto attraverso i fatti: qualche altra pubblicità che ricordate ha mai ritratto persone omosessuali nel nostro paese?


Finalmente quest’anno abbiamo la prova del 9 di quello che abbiamo appena sostenuto: la Findus si decide a fare uno spot con al centro un ragazzo che cerca di confessare alla madre la propria omosessualità durante un pranzo a base di piatti pronti della nota marca insieme al proprio compagno. Sembra strano che dopo quasi 70 anni di storia l’azienda svedese si sia decisa a rivolgersi a persone gay proprio oggi a così poca distanza dalla diatriba iniziata dalla Barilla. Inoltre, come era pronosticabile, la comunità gay non ha tratto alcun beneficio, o almeno così mi pare, dallo spot: l’unica parte in causa che sembra averne giovato è stata la Findus, la quale ha forse migliorato la propria immagine agli occhi di chi apprezza più che mai un atteggiamento “gay friendly” all’interno degli spot. Ma non gliene farei nemmeno una colpa: bisogna infatti ricordare che la pubblicità è fatta per promuovere prodotti e non per ispirare il cambiamento sociale!


Un’ultima nota paradossale sta nel fatto che chi polemizzava in merito alla questione era così preoccupato a celebrare i diritti dei gay di apparire in una pubblicità, diritti che loro non hanno mai apertamente rivendicato, da non accorgersi che appena vi sono apparsi è stato in una pubblicità di cibi pronti. Perché non polemizzare anche sul fatto che in questo modo passa l’immagine degli omosessuali che non sanno cucinare ma devono comprare cibi precotti? Eh già: se vogliamo fare polemica facciamola per bene.


Ecco lo spot Findus tanto chiacchierato


http://www.youtube.com/watch?v=F0lmkKvNwc8


Nessun commento:

Posta un commento